Passa ai contenuti principali

Racconto di un concorso: Viaggio alla scoperta della camera d'Ambra


Viaggio alla scoperta della camera d'Ambra


L'attesa che mi riserva questo viaggio è alquanto lunga e frustante, mi trovo su un volo di linea diretto a Berlino l'ex capitale del regno di Prussia alla ricerca della camera d'Ambra, scomparsa dopo la fine delle seconda guerra mondiale.
Un mistero che mi ha sempre affascinato e incuriosito sin da bambina, quando per la prima volta mi venne raccontata questa storia e dopo vari eventi della mia vita in cui mi sono persa tra i meandri dell'esistenza dell'essere umano, ho deciso di addentrarmi in questa avventura sperando di ritrovare me stessa e di riuscire a capire qual è il mio posto nel mondo.

Scendo dall'aereo e mi dirigo a passo spedito verso il primo taxi che riesco a fermare, dando istruzione al conducente di recarsi presso il castello Charlottenburger dove fu creata la camera d'Ambra. Per tutto il tragitto mi sento irrequieta e metto in discussione la decisione che mi ha portata a trovarmi seduta sul retro di questa vettura gialla e maleodorante, maledicendo il momento in cui l'istinto ha preso il sopravvento sulla logica, spronandomi ad esplorare i miei limiti. La paura di allontanarmi dalla mia famiglia mi ha sempre condizionata in qualsiasi scelta che ho fatto e il pensiero di viaggiare sola in un posto a me sconosciuto, senza conoscere neppure la lingua era l'ultimo dei miei pensieri, fino a questo momento.

Mentre guardo la vita scorrere veloce attraverso il finestrino il senso di abbandono per aver lasciato le persone a me care senza una spiegazione coerente riguardo il mio improvviso cambio di programma mi sta sommergendo, insieme alla delusione per il comportamento di quelli che credevo amici leali.
Senza volerlo, questi pensieri che mi stanno assillando, mi spingono a voler arrivare fino in fondo e non appena metto piede sul suolo " sacro " mi sento investita da una forza a me sconosciuta.
Il desiderio di divagare con la mente ora mi sovrasta e inizio ad immaginare scenari rappresentati da nobili donne e gentil uomini che in un tempo remoto sostavano dove in questo momento ci sono io.
Immersa nei miei pensieri non mi accorgo inizialmente dell'arrivo di una signora anziana, la quale mi affianca senza proferire parola.

<< Salve >>

La buona educazione mi spinge a spezzare il silenzio e girandomi a guardarla rimango spiazzata dalla sua espressione che emana saggezza e comprensione.

<< Salve mia cara, se non sono indiscreta posso chiederle cosa sta facendo in questo posto? >>

Impiego qualche minuto per trovare una risposta adeguata senza inoltrarmi nei particolari della mia vita privata, la prudenza è sempre stata un mio punto di forza, parto dal presupposto che la riservatezza non è mai troppa e alla fine opto per una mezza verità.

<< Osservo ciò che gli altri non vedono, cercando di capire come tutto è iniziato e lei per quale motivo si trova qua? >>

Mi sembra equo porle la stessa domanda per poter capire cosa conduce una donna anziana ad un vecchio castello. Un sorriso genuino le spunta sul viso segnato dell'età facendomi sentire al sicuro per la prima volta da quando ho lasciato la mia casa.

<< Credo per il suo stesso motivo, cosa sta cercando? >>

La schiettezza della donna mi ammutolisce finché non decido di essere completamente onesta, ho intrapreso questo viaggio per poter apprendere tutto ciò che mi è possibile quindi devo iniziare subito a far tesoro di questa inaspettata conoscenza.

<< Come le ho già accennato prima sto cercando di capire come tutto ha avuto inizio. La camera d'Ambra è stata costruita in questo castello molti anni addietro e poiché ne sono un'appassionata mi piacerebbe cercare ciò che ne resta >>

La donna mi fissa in silenzio e in questo frangente di tempo credo di aver sbagliato a spingermi troppo oltre con una persona di cui non conosco neppure il nome.

<< La stavo aspettando da molto tempo, conosco perfettamente questa storia e mi piacerebbe condividerla con lei; è d'accordo? >>

Il cuore inizia a battermi all'impazzata pervaso da un sentimento di pienezza e di liberazione da tutte le angosce che mi scuotevano all'interno.
Mi rendo conto che la mia decisione, messa in dubbio fino a qualche instante prima, è invece perfettamente in linea con il mio destino e che sono riuscita ad arrivare, in parte, dove volevo essere.
Faccio un cenno affermativo all'anziana che indicandomi due massi di forma regolare leggermente appiattiti all'estremità, mi invita a sedermi al suo fianco.
Con voce lenta e sicura inizia a raccontarmi la storia che tanto desidero conoscere:

<< La camera fu commissionata dal re di Prussia Federico 1 tra il 1701 e il 1709 da artigiani tedeschi e russi, ma non visse abbastanza da vederla ultimata, così fu suo figlio Federico Guglielmo 1 che ebbe la fortuna di vedere finita la camera d'Ambra. In seguito all'alleanza con la Russia Guglielmo la donò allo Zar Pietro 1 il Grande che la portò a San PietroBurgo e la regalò a sua moglie Caterina. Durante la seconda guerra mondiale la camera venne smontata a pezzi dai nazisti e trasferita a Konigsberg, dove scomparse misteriosamente alla fine della guerra e non se ne seppe più nulla fatta eccezione per alcuni frammenti ritrovati in varie parti del mondo presso collezionisti privati. La camera era una stanza di circa cinquanta cinque metri quadrati le cui pareti erano completamente rivestite di Ambra, oltre a foglie d'oro e specchi. Per la sua singolare bellezza è stata spesso definita l'ottava " meraviglia del mondo ". Secondo la leggenda la camera possedeva poteri di una fonte di giovinezza ed era il luogo dove l'imperatrice riceveva il suo amante. Inoltre, nel 1979 venne data commissione di ricostruire la camera basandosi su disegni e foto originali, nel 2003 la nuova camera venne inaugurata ed aperta al pubblico. Vuole sapere la mia ipotesi su dove sia potuta finire? >>

Senza lasciarmi il tempo di risponderle continuò imperterrita nel suo racconto.

<< Può essere stata distrutta dai bombardamenti degli alleati, può essere sepolta in una miniera d'argento non lontano da qui, può essere stata nascosta sulle rive del Mar Baltico e infine, può essere affondata a bordo della Wilhelm Gustloff quando fu colpita nel Mar Baltico da un sottomarino sovietico >>

Quando smette di parlare mi rendo conto che parte della storia la conosco già è tutto ciò che viene tramandato dalla fine della seconda guerra mondiale.
Non riesco a trattenermi e glielo faccio notare.

<< Perché mi sta raccontando una storia che tutti sanno? >>

Mi fa l'occhiolino prima di rispondermi per le rime rimettendomi al mio posto di ascoltatrice.

<< Non ascolti solo con le orecchie, ma con la testa e si renderà conto che qualcosa non torna, non le pare? >>

Mi viene spontaneo chiedermi qual è lo scopo per cui mi sta chiaramente sollecitando ad arrivare a una conclusione che ancora per me rimane un mistero.
So di doverle dare una risposta ma guardandola attentamente mi rendo conto che il suo abbigliamento non è affatto mondano, tutt'altro, sembra essere una donna di alta classe e lo sguardo che mi rivolge sembra volermi dire un segreto che solo lei conosce.
Improvvisamente la sua presenza mi mette a disagio, non mi sento abbastanza forte per scavare così a fondo in una verità che potrebbe anche sconvolgermi la vita.
Non appena questo pensiero mi sfiora la mente mi ammonisco perché è proprio ciò che sto cercando: La verità sulla camera d'Ambra.
Sono molto riluttante a qualsiasi spiegazione la signora mi può dare, per il semplice motivo che mi sembra assurdo e illogico ciò che sta accadendo, ma nonostante i pensieri negativi, mi faccio coraggio e le rispondo.

<< Certo l'ho sempre pensato anch'io solo che ... Non riesco a capire cosa non quadra >>

Dopo un sorriso smagliante mi pone la fatidica domanda:

 << Vuole sapere un segreto? >>

Rimango imbambolata ad osservare il via vai di gente che entra ed esce dal castello, chi felice di aver appreso una grande storia, chi invece triste, perché consapevole che la fine non è mai stata scritta.
Ora tocca a me scegliere e nonostante i buoni propositi che mi hanno accompagnata sin dalla partenza, ora sembra essere sparito tutto e al loro posto è rimasta solo una grande paura dell'ignoto, ma poiché ho capito che è il mio destino, decido di rischiare il tutto per tutto facendomi coraggio come mai ne ho avuto.

<< Si me lo dica per favore >>

Con la mano rugosa mi incita ad avvicinarmi alla sua figura e quando le sono ad una spanna di distanza mi sussurrò all'orecchio una verità che non scorderò mai:

<< I resti della camera sono stati trovati, ma poiché sono di un valore inestimabile, i potenti, cioè i massoni, hanno fatto in modo che la gente la credesse persa nel tempo. Non fidarti mai di nessuno Ambra, il mondo che ti circonda non è come te lo immagini >>

Lo stupore per il fatto che conosce il mio nome senza che io glielo ho detto in un attimo si dilegua insieme alle sue parole e al suo posto rimane la consapevolezza di averlo sempre saputo, ma la paura di ammetterlo mi aveva resa cieca davanti alla realtà dei fatti.

<< Ma lei chi è? Come fa a sapere queste cose? >>

La donna non risponde a nessuna delle due domande, semplicemente si gira e se ne va così come era arrivata, lasciandomi con più interrogativi di quando ero partita, ma una cosa la so per certo ho affrontato un viaggio alla scoperta di un antico tesoro e nel farlo ho ritrovato me stessa, perché sono stata capace di spingermi oltre i limiti, ho rischiato tutto ciò che ho sempre creduto e alla fine ho scoperto una nuova verità e non ne ho più paura, ma anzi sono felice di aver messo il punto, al mio smarrimento interiore.

Ora so chi sono, di cosa sono capace e ne vado fiera.

Fine

Cosa ne pensate?

Siete a conoscenza di questa storia?

A presto, Sharon.

Commenti

Post popolari in questo blog

Analisi del racconto " Il cuore rivelatore " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il cuore rivelatore " di Edgar Allan Poe La storia viene raccontata dal punto di vista del narratore di cui non viene specificata l'età, o il nome, le caratteristiche fisiche e nemmeno viene narrato il suo passato, praticamente non sappiamo nulla di questo personaggio o la sua collocazione spaziale e temporale, il protagonista si rivela in rapporto a un'unica attività, condotta in solitudine e in isolamento. Ciò che ho potuto constatare di quest'uomo sono le sue condizioni psicologiche e caratteriali nei momenti salienti del racconto: - Durante il resoconto: Trepida attesa ed ossessionato dall'occhio del vecchio, - Nell'attesa notturna: Ossessionato e irrequieto nel preparare l'omicidio, - Nel momento dell'omicidio: Distaccato e sollevato di aver posto fine al suo unico obbiettivo, - All'arrivo della polizia: Fiducioso e senza nulla da nascondere, - Nei momenti che precedono la confess

Analisi del racconto " Il gatto nero " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il gatto nero " di Edgar Allan Poe " Per il racconto più straordinario, e al medesimo tempo più comune, che sto per narrare, non aspetto né pretendo di essere creduto. Sarei davvero pazzo a pretendere che si presti fede a un fatto a cui persino i miei sensi respingono la loro stessa testimonianza. Eppure pazzo non sono, e certamente non vaneggio. Ma domani morirò, e oggi voglio scaricare la mia anima. " Edgar Allan Poe ci propone questo sensazionale racconto con un esordio sorprendente retrospettivo. La storia è scandita in due segmenti ben differenziali, il racconto sembra ripetere due itinerari simili: dalla felice o quantomeno appagante presenza del gatto alla caduta morale.  Due atti delittuosi segnano la fine dei due segmenti e aprono rispettivamente alla perdita economica conseguente all'incendio dell'abitazione del protagonista e alla sua condanna a morte. Una serie di doppi affiorano nel racconto e con

10 guida: Le macro sequenze e le micro sequenze in un romanzo

Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio: Decimo capitolo - Usare le macro sequenze e micro sequenze per scrivere con ordine e logica -  Ciao a tutti, come è andata la lotta contro lo sconforto? Questa settimana lavoreremo molto sull'azione del retroscena di un romanzo e visto che avete avuto del tempo per pensare e chiarirvi le idee su quello che davvero volete concludere con la scrittura, quest'oggi possiamo affrontare un tema che si collega alla penultima lezione, che trattava la spiegazione delle sequenze.  Una sequenza può essere anche definita macro sequenza e poi divisa a sua volta in una micro sequenza; servono ad avere una visione più ampia dell'intera idea della storia. In breve: le seconde, trattano un evento principale del segmento narrativo in maniera più blanda, ad esempio azioni secondarie; mentre la prima, che potrebbe definirsi anche una semplice sequenza, deve incentrare la narrazione sugli avvenimenti più importanti.

Analisi del racconto " Il pozzo e il pendolo " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il pozzo e il pendolo "  di Edgar Allan Poe Nella prima parte del racconto, il narratore ci informa in modo preciso del succedersi degli aventi che hanno sancito la sua condanna a morte e che precedono il trasporto nella segreta. Le condizioni fisiche e psicologiche del protagonista nel corso del processo, si possono definire in taluni modi: Stanco e rassegnato al suo destino, ma anche, subito dopo la sentenza, incapace di usare appieno le sue facoltà mentali e fisiche; di conseguenza emergono particolari inequivocabili, del tipo: " Le labbra dei giudici ammantati di nero ". Durante la discesa nelle segrete, il protagonista altera momenti di incoscienza ad altri di più chiara percezione. Sicuro fin da subito della meta finale della reclusione, il protagonista prova a stabilire il modo e l'ora dell'esecuzione. Prova quindi ad orientarsi nell'oscurità usando un pezzo del saio che incastra nel muro e p