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Cammino alla scoperta di una scrittrice emergente



Cammino alla scoperta di una scrittrice emergente 


Ciao a tutti, mi farebbe molto piacere intraprendere questo viaggio insieme a voi, spero quindi di poter trasformare questo cammino in un'avventura che sproni a mettersi alla prova, esplorando limiti mai conosciuti.

La destinazione è segnata, ma il percorso lo affronteremo passo per passo.
Forse, se impariamo dove poggiare i piedi, sarà più facile evitare tranelli e trappole che potrebbero sbarrarci la strada.

Tengo a precisare che la mia è un'esperienza personale e pertanto soggettiva, vorrei
comunque esprimere un'opinione al riguardo e mettere a disposizione la mia conoscenza per aiutare chiunque abbia voglia di sognare.

Molto importante, forse anche ripetuto e sentito decine di migliaia di volte, non smettete mai di credere nei vostri sogni, perché è proprio quando lo fate che essi muoiono.

Mi è capito, anni fa, di trovarmi in un caffè, me ne stavo tranquillamente seduta ad un tavolo ed osservavo quasi distrattamente le persone entrare e uscire dal locale, alcuni sembravano rilassati come se il tempo non fosse in modo concreto una lancetta che rintocca veloce le ore, altri invece, correvano così velocemente da farmi quasi venire il dubbio che fosse scoppiato un incendio senza che me ne accorgessi.

Per caso mi sono imbattuta nello sguardo di un signore che non poteva avere più di una quarantina di anni e quello che ho visto mi ha lasciata con l'amaro in bocca e un senso di tristezza infinita che persiste ancora oggi.

Gli occhi dovrebbero essere lo specchio dell'anima, eppure non un sogno colmava l'iride castana del signore in questione; ciò che esprimeva era una malcelata rassegnazione alla vita.

Sembra pazzesco, nemmeno io potevo crederci, eppure da quel giorno ho cercato di fare più attenzione alle persone che mi circondano e purtroppo mi sono ritrovata con un dilemma esistenziale:

Sarò anch'io un fantasma in un mondo di vivi?

Credo non ci sia una vera risposta a questa domanda, la vita è un susseguirsi di momenti belli e brutti, spetta a noi combattere affinché questo ciclo infinito non ci risucchi nei suoi meandri più tenebrosi.

Questo era un piccolo esempio di come a volte basterebbe lasciare divagare la mente per conto proprio, molte rivelazione arrivano così, all'improvviso e senza un motivo preciso.

Vi siete accorti che è proprio quello che ho fatto?

Avrei dovuto iniziare il percorso, eppure mi sono lasciata trasportare dal ricordo ormai sbiadito, mi ha insegnato una dura lezione che mi ha permesso di avere una visuale più completa ed ampia a livello emotivo e pratico.

Forza e coraggio che la vita non è sempre un miraggio, pronti, partenza e via!

Nascere con questo dono è cosa rara e preziosa, molti non si accorgono di averlo finché non diventa quasi tardi per coltivarlo; i motivi potrebbero essere molteplici e non spetta a me trovare giustificazioni per un tale spreco.

Se invece fin da piccoli avete capito che scrivere non è solo buttare su un foglio parole a casaccio, siete stati fortunati, ma non commettete l'errore di credere che questo basti a poter diventare uno scrittore di professione.

Mi duole ammetterlo, ma il lavoro dietro le quinte è estenuante e a volte poco stimolante. Saranno poche le volte in cui vi sentirete dire che state facendo la cosa giusta, non dovete lasciarvi ingannare dall'ignoranza altrui ( non in senso dispregiativo, ma come definizione di inconsapevolezza ), se ciò che volete fare è quello che credete giusto per voi, continuate imperterriti per la vostra strada.

Nessuno potrà mai capire meglio di voi quanto amore o dedizione dedichiate alla scrittura e alla fine dei conti il viaggio e pressoché solitario.

Un umile consiglio, leggete molto, osservate attentamente ciò che si cela tra le righe di un buon romanzo perché è importante per poter andare avanti.

Provateci e fatemi sapere come ve la cavate.

Per concludere riflettete attentamente sull'argomento che abbiamo affrontato oggi; a molti di voi potrà sembrare un discorso banale e scontato, eppure sono quasi sicura che una minoranza di giovani ed inesperti siano ancora intrappolati in questa ragnatela chiamata insicurezza o paura.

Ma paura di cosa? Di sbagliare?

Insicurezza verso voi stessi?

Se non trovate la forza di provare, non avrete mai la soddisfazione di poter avere una risposta concreta e sopratutto non capirete cosa significhi realmente combattere per i propri sogni.

Come sempre, la vostra Sharon!

Di seguito troverete i link di tutti gli articoli 


CAPITOLO DUE: LA SCRITTURA E GLI AMICI IMMAGINARI. 

Commenti

  1. Sono Gerald.
    Ho iniziato a scrivere quando ero alle scuole medie e vivevo nel mio mondo di sogni fantastici popolato dai romanzi di Salgari, dai film di Star Wars e dalla scoperta della fantascienza. Non sono mai stato bravo a descriver storie reali, intrecci amorosi e struggenti racconti sentimentali. Ho sempre amato scrivere di ciò che che sogno, dei mondi fantastici che creo nella mente e che non hanno nulla a che fare, spesso con la realtà. Ricordo il mio primo romanzetto, un lunghissimo papiro in cui descrivevo le avventure fantasmagoriche di un avventuriero stellare alle prese con pianeti inesplorati, razze variopinte e guerre galattiche. Era un mix di Star Wars, avventure dei classici per ragazzi e tanta fantasia. Mi accorsi subito che scrivere era per me un modo per combattere la solitudine e il dolore di un'esistenza non sempre felice, un modo per evadere e costruire paradisi artificiali dove immergermi libero dagli affanni e dalle paure.
    Da allora sono passati anni, ma il piacere dello scrivere è rimasto inalterato. L'ho coltivato e custodito come un gioiello prezioso e ne ho fatto un passatempo a cui mi dedico nel tempo libero.

    RispondiElimina
  2. naturalmente allo scrivere è sempre stato legato anche il piacere della lettura. Ho letto così tanti libri da aver perso il conto... di ogni genere. anche se prediligo il fantasy e la fantascienza, leggo un pò di tutto. Per non parlare poi dei libri di storia che, un pò per piacere personale, e un pò per gli interessi lavorativi, sono sempre stati i miei fedeli compagni. Amo profondamente la Storia sin da bambino e attribuisco questo mio amore a mio padre, che amava raccontarmi le storie dell'Antica Grecia e Roma prima di addormentarmi... Al pari dello scrivere, leggere mi dà la possibilità di immergermi in una realtà alternativa e di sognare... e mi sento felice.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Gerald;
      Un piacere è sempre sentire la tua opinione in merito a questo interessante argomento.
      Trovo che l'amore per le parole trascenda anche la vita reale, che non ha più peso di fronte alla bellezza dell'immaginazione.
      Concordo con te sul fatto che la lettura è stata prima di tutto una salvezza da un mondo che non mi è mai appartenuto realmente, poi in concomitanza si è aggregata la scrittura e da allora non ho mia smesso di coltivare questa passione, per quanto arduo sia il cammino e per quanti sacrifici abbia dovuto fare e che ancora dovrò sicuramente fare, non posso immaginarmi altrimenti, senza di essa, non sarei altro che un fantasma in un mondo di vivi.
      Grazie per l'interessante, ti aspetto con il prossimo articolo.
      A presto.
      Sharon.

      Elimina

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