Passa ai contenuti principali

Lettera di presentazione a un editore. Metodo uno o metodo due?

Lettera di presentazione a un editore 


Con la pratica ho compreso che esistono due tipi di modi per scrivere la lettera di presentazione da proporre a un editore. 

Per prima cosa è sempre bene ricordare che nell'intestazione bisogna inserire un saluto cordiale rivolgendosi alla persona che leggerà la lettera, nel caso in cui non si ha idea di chi sarà a compire l'azione allora si può inserire un saluto generico: gentile editore. 

Poiché si sta parlando di una lettera bisogna presentarsi con nome, cognome e età. 

Solo dopo i convenevoli bisogna inserire le proprie esperienze di pubblicazione, o eventuali concorsi letterari vinti. 

Se non avete mai pubblicato nulla scrivetelo senza girarci intorno e non inserite partecipazioni a concorsi se non li avete vinti, perché è inutile. 

Anzi dimostra che il vostro lavoro non è stato premiato e quindi fa sorgere il dubbio sulle vostre capacità. 

La lettera si conclude con la presentazione dell'opera che proponete in un paio di righe e poi con i saluti. 

A questo punto la prima tipologia di lettera sarebbe conclusa, semplice, ma contente tutte le giuste informazioni. 

Altrimenti si potrebbe decidere di utilizzare il secondo metodo che comprende l'aggiunta della spiegazione sul perché si a scelta tale casa editrice e a quale collana aspirate di essere inseriti. 

L'utilizzo del primo o secondo metodo dipende da ciò che volete ottenere, e da cosa credete sia più importante comunicare. 

Tenete presente che di solito una lettera di presentazione non deve superare una pagina, anche se a volte sul sito della case editrici si trovano indicazione che possano superare le battute di pagina, è sempre meglio tenere conto che più lunga sarà la presentazione e più scoraggerete chi dovrà leggerla. 

Per il semplice motivo che a volte le case editrici sono sommerse di materiale e non hanno il tempo materiale da dedicare a ogni opera. 

Quindi fatevi furbi e racchiude il tutto in una singola pagina, compreso ovviamene il recapito telefonico e l'indirizzo e-mail. 

Non sia mai che il vostro lavoro interessi, ma che l'editore non sappia come contattarvi! 

Quale delle due metodologie preferite? O con quale delle due avete avuto riscontri positivi? 







Commenti

  1. Potresti, per favore, integrare quest'articolo con esempi di lettere modello 1 e modello 2?
    TIA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Stefano. ☺️
      Certo.
      Preparo l’articolo e settimana prossima lo pubblico.
      Inserirò esempi di entrambe le metodologie. Spero possano esserti di aiuto. ☺️

      Elimina
    2. Ti ringrazio in anticipo. Scambiare idee e pareri con chi ha già fatto un determinato percorso è sempre utile.

      Elimina
    3. Figurati e hai proprio ragione. Anch’io sono dello stesso parere. Si può sempre imparare dai confronti. ☺️

      Elimina

Posta un commento

Se commenti per la prima volta, ti consiglio di:
1) accedere all'account con cui vuoi firmarti
2) ricaricare la pagina
3) solo allora inserire il commento.
Se vuoi rimanere aggiornato sulla conversazione via e-mail ti consiglio di mettere la spunta su "inviami notifiche".
Il tuo parere conta, ma non dimenticarti di esprimerlo!

Post popolari in questo blog

Analisi del racconto " Il cuore rivelatore " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il cuore rivelatore " di Edgar Allan Poe La storia viene raccontata dal punto di vista del narratore di cui non viene specificata l'età, o il nome, le caratteristiche fisiche e nemmeno viene narrato il suo passato, praticamente non sappiamo nulla di questo personaggio o la sua collocazione spaziale e temporale, il protagonista si rivela in rapporto a un'unica attività, condotta in solitudine e in isolamento. Ciò che ho potuto constatare di quest'uomo sono le sue condizioni psicologiche e caratteriali nei momenti salienti del racconto: - Durante il resoconto: Trepida attesa ed ossessionato dall'occhio del vecchio, - Nell'attesa notturna: Ossessionato e irrequieto nel preparare l'omicidio, - Nel momento dell'omicidio: Distaccato e sollevato di aver posto fine al suo unico obbiettivo, - All'arrivo della polizia: Fiducioso e senza nulla da nascondere, - Nei momenti che precedono la confess

Analisi del racconto " Il gatto nero " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il gatto nero " di Edgar Allan Poe " Per il racconto più straordinario, e al medesimo tempo più comune, che sto per narrare, non aspetto né pretendo di essere creduto. Sarei davvero pazzo a pretendere che si presti fede a un fatto a cui persino i miei sensi respingono la loro stessa testimonianza. Eppure pazzo non sono, e certamente non vaneggio. Ma domani morirò, e oggi voglio scaricare la mia anima. " Edgar Allan Poe ci propone questo sensazionale racconto con un esordio sorprendente retrospettivo. La storia è scandita in due segmenti ben differenziali, il racconto sembra ripetere due itinerari simili: dalla felice o quantomeno appagante presenza del gatto alla caduta morale.  Due atti delittuosi segnano la fine dei due segmenti e aprono rispettivamente alla perdita economica conseguente all'incendio dell'abitazione del protagonista e alla sua condanna a morte. Una serie di doppi affiorano nel racconto e con

10 guida: Le macro sequenze e le micro sequenze in un romanzo

Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio: Decimo capitolo - Usare le macro sequenze e micro sequenze per scrivere con ordine e logica -  Ciao a tutti, come è andata la lotta contro lo sconforto? Questa settimana lavoreremo molto sull'azione del retroscena di un romanzo e visto che avete avuto del tempo per pensare e chiarirvi le idee su quello che davvero volete concludere con la scrittura, quest'oggi possiamo affrontare un tema che si collega alla penultima lezione, che trattava la spiegazione delle sequenze.  Una sequenza può essere anche definita macro sequenza e poi divisa a sua volta in una micro sequenza; servono ad avere una visione più ampia dell'intera idea della storia. In breve: le seconde, trattano un evento principale del segmento narrativo in maniera più blanda, ad esempio azioni secondarie; mentre la prima, che potrebbe definirsi anche una semplice sequenza, deve incentrare la narrazione sugli avvenimenti più importanti.