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Auto pubblicazione i pro e i contro


Sopravvivere nel mondo dell'editoria 
Quinto capitolo 
Auto pubblicazione i pro e i contro 


Il termine in se stesso significa pubblicarsi da soli. 

Ma perché ricorrere a una simile scelta? 

I motivi possono essere molteplici:

- Per evitare la pressi dell'invio del manoscritto a un editore, e quindi l'attesa che ne deriva,

- Per evitare il rifiuto, e quindi mettere in dubbio il proprio talento,

- Per egocentrismo, 

- Per facilitarsi il cammino. 

Ovviamente ci sono dei pro e dei contro: 

I primi, secondo me, non valgono poi il rischio che si affronta. 

Potersi pubblicare significa saltare la normale prassi e fare affidamento solo sulle proprie esigenze e competenze. 

Ma come si può essere sicuri della proprio bravura se non ci si confronta? 

Credo che un editore serva anche a livello personale, i rifiuti soprattutto per capire le lacune e cercare di migliorare, mentre i successi portano a un lavoro seguito e compreso dai professionisti del campo. 

Quindi i pro si possono racchiudere in un'unica frase: 

Il guadagno maggiore. 

Si sa che a pubblicare con un editore il compenso dell'autore è basso e di conseguenza auto pubblicarsi invece significa il contrario. 

Anche in questo caso l'autore deve capire quale sia il proprio obiettivo. 

Scrivere per il compenso è usare l'arte a sfavore del mondo, mentre scrivere per se stessi e condividere è un dono all'universo. 

L'arte appartiene a tutti e non al singolo. 

Ricordiamo anche la serietà con cui osserva un lettore, che si trova a conoscere un autore pubblicato da un editore, da un autore che si auto pubblica. 

In rete ci sono moltissime discussioni in merito, e a ragion vedere, in quanto la serietà cambia di gran lunga. 

So anche che non è giusto giudicare un'opera in base a questi criteri, eppure è così che funziona, in quanto l'epoca lo richiede e a volte bisogna sapersi adattare. 

Cavalcare l'onda del momento e sfruttarla al massimo. 

Nota autrice

Che esperienze avete avuto con l'auto pubblicazione? 

E quali critiche soprattutto? 

Commenti

  1. Buongiorno Sharon 😊 ho letto questo tuo articolo con la curiosità di sempre, però stavolta non sono completamente d'accordo. Ciò che hai scritto può rispecchiare molte persone, ma non siamo tutti uguali, e le generalizzazioni mi fanno storcere il naso. Potrei quasi dire che stavolta sembra un po' incompleto. Non sono ne voglio essere di parte, perché il mio obiettivo è fare sia esperienza di pubblicazione con CE, sia con auto pubblicazione. Bisogna tenere ben presente delle questioni che tu hai omesso. La casa editrice, per seguire le proprie regole, va a revisionare il testo, e può stravolgerlo completamente. Sostituire l'immagine di copertina. Tagliare parti che non ritiene idonee. E tante altre cose. Non credo che non ci sia, o non possa esserci alcun tipo di confronto, perché tu sai quanto questo sia soggettivo 😉
    E poi con questa storia che pubblicare con CE significa che sai scrivere, auto pubblicazione te la credi soltanto. Ci sono persone che si credono grandi talenti, certo, ma non è uguale per chiunque 😁
    Mi dispiace, però io sono contraria alle generalizzazioni, perché l'essere umano è complicato, non possiamo avere tutti le stesse motivazioni.

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    1. Ciao Sophia! 😀
      È vero che non siamo tutti uguali e per fortuna, però chiedi a qualsiasi autore sel il motivo per cui si è auto pubblicato è la maggior parte ti daranno le risposte che ho elencato nell’articolo. Prima di scriverlo mi sono informata e questi sono i dati che ho ricevuto dalla ricerca, quindi se conosci altri motivi in merito sono curiosa di sentirli. 😀
      Quello che hai detto sulle case editrici è vero ed è l’argomento che ho affrontato negli articoli precedenti. In questo caso intendevo case editrici serie, i cui editor non stravolgono il testo e i grafici non fanno di testa loro. 😀

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  2. "- Per evitare il rifiuto, e quindi mettere in dubbio il proprio talento,". Io non so se ho talento... non so nemmeno con precisione e certezza cosa sia. Ma quand'anche fossi rifiutato, come e già capitato, non per questo mi sento di aver scritto sciocchezze (potrebbe esserci un pubblico a cui piacciono, tra l'altro), capirei soltanto che quegli editori non riterrebbero monetizzabile r vendibile ciò che ho scritto. Per quanto riguarda la produzione discritti commerciali, non mi vergognerei di essere un autore di generee di scrivere romanzi da edicola. E' unamia deciasione che non inficia la mia capacità di scrivere romanzi e racconti.

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    1. In effetti anch’io ho ricevuto dei rifiuti ma di certo non ho messo in dubbio me stessa o la mia scrittura, semplicemente mi sono data da fare il triplo per capire i miei errori e le mie lacune e ho sentito di autori che evitano la prassi dell’inviare il manoscritto a un editore per evitare tale reazione. Non tutti reagiamo allo stesso modo. 😀

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  3. Non riesco a rispondere direttamente sotto il primo commento 😅 comunque ritengo che siano esperienza e discorsi abbastanza soggettivi, non proprio oggettivi 😉 ci sono CE diverse, alcune migliori, alcune peggiori, non ne dubito; così ci sono vari motivi per scegliere di auto pubblicarsi. Un esempio. Se si scrive un testo di argomentazione saggistica, e si vuole fare arrivare esattamente certi messaggi scritti in quel modo, se non si trova una CE adatta e disponibile a pubblicare, l'alternativa è pubblicarsi da soli.
    Se si tratta di un romanzo, ma il genere scritto non viene accettato, che bisogna fare? Sperare in un miracolo?
    Sono sicura che tu hai chiesto opinioni ed esperienze a molte persone , di questo non dubito, e sono anche sicura che in molti abbiano dato risposte molto simili a quelle che hai inserito nell'articolo. Resta il fatto che siano scelte e opinioni soggettive, tutto qui 😘

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    Risposte
    1. Tranquilla non c’è problema!
      Comunque certo, bisogna sempre valutare la situazione e comportarsi di conseguenza, ma ti posso assicurare che molti autori non hanno voglia di attendere per una valutazione, oppure non vogliono avere a che fare con un rifiuto e allora scelgono l’auto pubblicazione. C’è però da dire che se più case editrici rifiutano un romanzo magari qualche problema di base esiste e questo dovrebbe essere un incoraggiamento per migliorarsi. In teoria, in pratica si sa che non è così! 😂😂

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  4. Mi dispiace, Sharon, ma questa volta non sono d'accordo con te. Quelli che hai elencato sono esattamente i motivi per cui non ci si dovrebbe auto pubblicare. Conosco moltissimi autori che lavorano sodo per pubblicare i loro scritti e non fanno perché hanno paura del giudizio di un editore o per evitare lunghe attese. Non dico che non ci sia anche chi lo faccia per i motivi da te elencati, ma ridurre tutto a queste ragioni è offensivo per tutti gli altri, per chi ci mette l'anima per far uscire dei libri di qualità che a volte sono anche superiori a quelli di piccoli editori che non hanno nulla di professionale. Questo, perdonami, ma non è un far conoscere il mondo dell'editoria, ma tutt'altro. E' convalidare un'opinione generale che ha poco a che vedere con la realtà. Ci sono ormai tantissimi autori che scelgono consapevolmente l'auto pubblicazione, non come via d'uscita comoda e facile (perché è tutt'altro), ma perché apre possibilità che un'editoria tradizionale non offre.
    Scusami, ma sentivo il bisogno di dire tutto questo.

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    Risposte
    1. Ciao Maria Teresa!
      Fai benissimo a esperimere la tua opinione, ci mancherebbe altro!
      Come già discusso in precedenza nei commenti su Facebook posso ribadire che ciò che scrivo si basa su informazioni che raccolgo da “interviste” e in questo caso, non avendo esperienza diretta con una simile procedura, mi sono affidata a giudizi popolari. Allo stesso tempo però la maggioranza esperime una simile opinione, quindi mi chiedo: è davvero sbagliata? Secondo me dipende anche dal punto di vista e in questo articolo non ho specificato, errore mio, che non avrei approfondito l’argomento per quanto riguarda la qualità dei testi auto pubblicato o pubblicati in modo tradizionale. Quindi ti chiedo: perché auto pubblicarsi? Ci sono altre ragioni? Approfondiamo l’argomento, così posso imparare e magari scrivere un altro articolo più minuzioso. 😳😳😳

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    2. Penso di averti già detto tutto su FB, qui voglio solo rispondere al tuo commento e dirti che secondo me non puoi pensare di "affidarti al giudizio popolare" per scrivere una rubrica seria sull'editoria.
      Per rispondere alla tua domanda, una ragione seria per scegliere questa strada è quella di voler essere indipendenti, fare scelte svincolate da terze persone, gestire in proprio tutte le fasi della produzione. Non esiste solo il ripiego o la paura. Oltre tutto non è vero che non ci si confronta, anzi è proprio il contrario. Ci si confronta con i lettori, nel bene e anche nel male.

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    3. Sì tranquilla e grazie! Il confronta aiuta sempre a migliorarsi e sì hai ragione quando affermi che questa rubrica non può essere scritta solo in base a informazioni ricavate. Purtroppo questo è stato l’unico articolo in cui ho dovuto fare ciò perché non ho esperienza diretta in merito, ma è ovvio che in tutti gli altri ambiti ho avuto modo di conoscere il mondo editoriale, vorrei anche aggiungere che è una fortuna e ne farò tesoro. Anche se non ho ancora pubblicato ed è una scelta consapevole ho potuto lo stesso avere a che fare con molti editori. Indipendenti? In effetti mi sembra un’ottima ragione, ma a livello di scritto? Nel senso che da soli si può fare come si vuole? Ma anche con il metodo tradizionale in teoria bisognerebbe avere libertà di scelta. Però questo concetto lo rispetto molto più di quelli da me elencati. Mi dispiace se l’articolo ti è sembrato offensivo, non era mia intenzione e ti ringrazio per aver preso parte alla discussione. 😀

      Elimina
    4. Ciao Sharon, scusa se ti rispondo solo ora. Non mi è sembrato offensivo, tranquilla. Sono contenta che in qualche modo ci siamo confrontate, è questo ciò che conta :)

      Elimina
    5. Tranquilla, nessun problema!!😀
      Infatti è sempre istruttivo il confronto e riscriverò l’articolo con le nuove informazioni che ho appreso. Grazie. 😳😀

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