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Filosofia: Aristotele. Il mito è solo una conoscenza

Filosofia: Aristotele. 

Il mito è solo una conoscenza

La scuola mi sta regalando una conoscenza ampia su tantissimi argomenti,ed è anche il motivo per cui ho scelto l'immagine di questo articolo con la parola "filosofia" scritta in greco. 

La prima lettera è una "fi", la seconda è "iota", la terza "lamda", la quarta "omicron", la quinta "sigma", la sesta "omicron", la settima "fi", l'ottava "iota" -da notare l'accento- e l'ultima è "alfa". 

L'insieme di queste lettere, di cui alcune non si pronunciano e altre non hanno la stessa vocalità dello scritto formano la parola "filosofia". 

Detto questo passiamo all'argomento in questione che ritrae la filosofia, materia di cui mi sono innamorata non appena ho sentito il mio professore parlarne, anche se ancora non la comprendo appieno e di cosa da imparare ce ne sono tantissime, ma è una questione di impatto e di gusti. 

Come prima interrogazione ho scelto proprio questo argomento, con ottimi risultati, e ho parlato delle sue origini e dei primi filosofi di cui la storia ha memoria e notizia. Lasciamo un attimo da parte i presocratici, che è un altro argomento e ancora più complesso, ma concentriamoci invece su Aristotele, che bene o male tutti conosciamo per sentito dire da terzi. 

Aristotele individua delle emozioni principali alla ricerca filosofica, i quali come conseguenza scatenano delle domande che conducono appunto verso la conoscenza e al ragionamento filosofico per lasciare la strada dell'ignoranza. Non in senso dispregiativo, ma nel senso letterale del termine. 

Poi però Aristotele ci tiene a fare una precisazione in merito al suo pensiero sui miti e le leggende. 

Da amante del Fantasy e dell'irreale mi sono sentita tirata in causa e non ho potuto che allungare l'interrogazione con le mie riflessioni personali con conseguenza di far sbuffare l'intera classe. 

Aristotele dice che una leggenda è una forma di conoscenza, ma non può definirsi filosofica perché, siccome essa si avvale di un metodo preciso di valutazione, che non starò qui a spiegarvi per evitare di annoiarvi, non è quindi sostenuta da una ragionamento concreto e razionale per la mente umana. 

Sono d'accordo se parliamo della fatina dei denti, o dei sette nani, oppure dei draghi, ma non tutte le leggende sono campate per aria, anzi, alcune si fondano su fatti realmente accaduti, anche se l'uomo ha imbastito intorno a esse una fitta trama di discrepanze, questo non toglie valore ha ciò che era reale in partenza. 

Prendiamo come esempio la storia di Vlad Tepesh, un uomo realmente esisto in una terra dove ancora oggi è possibile ammirare la sua dimora, anche se deteriorata dal tempo, quindi mi chiedo: anche in questo caso non si tratta di ragionamento filosofico? 

Aristotele, come altri suoi contemporanei dichiarava ciò che conosceva e stiamo parlando del sesto, settimo secolo, quindi è normale che nel ventunesimo secolo ci siano delle lacune in molti ragionamenti da lui affrontati. 

Per me questo è il primo in assoluto, ma se dovessi scovarne altri non mancherò di farvelo sapere. 

Un po' mi dispiace per il mio professore che deve sopportarmi e affrontare un confronto sempre costante con me, ma non lo faccio apposta, solo che mi piace chiarire sempre le cose e se non sono d'accordo con una cosa lo dico. 

In questo caso sono stata anche troppo pignola. Però sono curiosa di sapere cosa ne pensate. 

Conoscevate questa teoria? E voi amanti del Fantasy cosa ne dite? Un ragionamento un po' antico? 

Commenti

  1. Aristotele ha ragione. Il mito non si basa su ragionamenti razionali. Vlad Tepes è esistito ma di certo non era un vampiro o chissà che altro: sicuramente era un sadico impalatore, ottimo stratega, rigido e inflessibile, ma aveva anche dei difetti. La funzione educativa del mito deve essere più fanciullesca, una volta cresciuto il fanciullo deve essere più razionale. Chi crede ai miti in senso letterale finisce per credere ad ogni altra cosa, basti vedere i cristiani o musulmani zelanti.

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    Risposte
    1. Ciao Marco. A due anni dalla pubblicazione di questo articolo non ho cambiato idea. Il mondo si è evoluto e anche il pensiero dovrebbe farlo. Il concetto di filosofia nell’antichità si basava su ciò che noi oggi riteniamo irrazionale, perciò perché un concetto filosofico non si può basare su un mito? Oggi la filosofa si basa principalmente su ciò che è materiale è spiegabile, anche se le visione rimangono utopistiche. Non trovi? ☺️

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  2. E lo dico da tolkieniano fatto e finito :D

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