Recensione - Giù nella tana - di Howard R. Veidt
Titolo:
Giù nella tana
Autore:
Howard R. Veidt
Editore:
CreateSpace Independent Publishing Platform
Data
uscita: 22 novembre 2014
Pagine:
114
Prezzo:
EUR 0,98 eBook – EUR 4,99 cartaceo
Trama - Giù nella tana -
Nelle favole, i mostri sono gli esseri orrendi che vengono sconfitti dagli eroi.
Creature immonde spazzate via, una dopo l'altra, ricacciate nell'oscurità.
Nella realtà, però, spesso vestono i panni di ragazze incantevoli e di uomini integerrimi.
La realtà, a volte, è un orrore primordiale nascosto dietro a un velo di ignoranza.
"GIU' NELLA TANA" è una raccolta di nove racconti dai protagonisti spesso ricorrenti.
Comprende, tra gli altri, anche il premiato "Formicaleone":
- RED MOON
- IL DIARIO
- SUPERNOVA
- L'ULTIMA CACCIA
- FORMICALEONE
- IL RESOCONTO DI BERNARD LORENZ
- MOSTRI NELLA LUCE
- GIU' NELLA TANA
- MAISON DE JONES
SINOSSI COMPLETA PER “GIÚ NELLA TANA”
“Sono così numerosi, così caleidoscopici gli avvenimenti in un mondo nascosto dietro la cortina di fumo.
Sperare di poterne imbrigliare a sufficienza, quanto basta per dare un rapido sguardo oltre il velo, è pura follia.
Per questo motivo, passo dopo passo, possiamo solo percepire il legame profondo della realtà dentro ai fatti che ci è dato conoscere.
In verità, ogni legame è labile, ogni prosieguo incerto.
La storia del mondo non è altro che un insieme di esperienze personali, raccontate direttamente o lasciate ai cantastorie, agli storici, ai collezionisti.
Io ho raccolto le mie.”
Howard R. Veidt
La raccolta ha come filo conduttore l'orrore mostruoso, l'inganno e la scoperta (quasi sempre tragica) del mistero. I protagonisti delle vicende, a volte antagonisti sotto mentite spoglie, sono ricorrenti. L'intera raccolta gioca sulla finzione letteraria di commistione fra narratore e autore: il professor Veidt, protagonista di alcuni dei racconti, è anche l'autore fittizio.
Parla di vicende di cui è venuto a conoscenza o di cui è stato protagonista in prima persona.
Ha riunito le proprie esperienze per narrarle in modo da attirare l'attenzione su ciò che accade dietro la cortina dell'ignoranza. Ed aumentare la consapevolezza che non siamo soli.
L'idea di fondo è che le creature della notte sono là fuori. A volte affascinanti, a volte brutali, sempre affamate e pronte ad assecondare i loro istinti più profondi. Poiché esse vivono rabbia, passione, sesso e fame con un'intensità estranea agli esseri umani.
Ciò che si può fare non è comprendere, ma essere attenti osservatori.
I racconti in breve:
1 – RED MOON: Sasha è una ragazza appena adolescente, incapace di controllare i suoi istinti. Il suo amore David proverà a starle vicino, ignaro dei pericoli che corre;
2 – IL DIARIO: il professor Veidt e la sua collega sono sulle tracce di un raro manoscritto. Forse hanno trovato una pista da seguire. Quale pericolo si è però disposti a correre pur di arrivare alla verità?;
3 – SUPERNOVA: narrato dal punto di vista interno ad una ragazzina deviata, visionaria, incerta di quello che le accade e che lei stessa provoca agli altri. Onirico;
4 – L'ULTIMA CACCIA: nelle campagne francesi del diciottesimo secolo, gli ultimi esponenti di una congrega di cacciatori di mostri sono sulle tracce di una bestia sanguinaria. Che la trovino o meno non è più nei loro interessi. Ormai il mondo sta entrando in una nuova era, senza mostri;
5 – FORMICALEONE: essere un ragazzo normale, uscire a divertirsi e trovarsi nella trappola di una creatura affamata di carne umana. E' semplice cadere nella tela quando il predatore ha l'aspetto di una preda;
6 – IL RESOCONTO DI BERNARD LORENZ: il professor Veidt si ritrova a contatto con un testimone diretto degli orrori della notte. In un sanatorio criminale, ne uscirà solo con più dubbi di quanti ne avesse all'ingresso;
7 – MOSTRI NELLA LUCE: brevissimo squarcio nel mondo opposto, una visione degli “esiliati” dal mondo diurno, che si ritrovano, in alcuni casi, persi nella loro malinconia;
8 – GIÚ NELLA TANA: una caccia all'assassino. Mentre in pochi sono lontani dal villaggio, gli abitanti del paese isolato vengono sterminati. I protagonisti iniziano ad accusarsi l'un l'altro. Deve essere stato uno di loro... o forse no?;
9 – MAISON DE JONES: chiude la raccolta un testo fortemente weird. Una serie di situazioni rapide ed incomprensibili capitano al professor Veidt, chiamato alla ricerca di un amico scomparso. Il maniero è forse infestato, o soggetto a strane leggi dello spazio-tempo: scienza o sogno, è troppo inquietante per avventurarsi a svelare la verità.
In diverse occasioni i racconti ripropongono alcuni dei protagonisti, dando un filo conduttore, anche se discontinuo, alla narrazione. Come lo stesso Veidt anticipa nella prefazione, la vita è solo un insieme di racconti. Questi sono solo alcuni di quelli che è riuscito a raccogliere.
Biografia autore - Fabio Brusca -
Fabio Brusa è un autore comasco di romanzi e racconti.
Ha cominciato in tenera età con un romanzo giovanile di ispirazione cyberpunk intitolato “Helots”, pubblicato prima in autonomia e successivamente, nel 2013, con una piccola casa editrice locale.
L'anno dopo esce il sequel. Entrambi i lavori ricevono buone recensioni, anche se oggi l'autore è molto critico nei loro confronti, ritenendole opere ancora acerbe.
Anche i suoi racconti sono accolti positivamente dalla critica, meritandogli, tra gli altri, il secondo posto al concorso “Racconti distopici” indetto da Wired Italia, con la collaborazione di giudici-autori come Leonardo Patrignani (Mondadori) e Francesco Gungui (Fabbri Editori).
Il suo ultimo romanzo, “La verità prima”, viene selezionato dall'associazione Extravergine d'Autore come Selfpublishing di qualità.
Mia recensione:
Dopo anni e anni di romanzi letti e storie meravigliose, sono stata ben contenta di potermi immergere in una raccolta di racconti horror, di uno scrittore esordiente e vorrei, prima di tutto farvi un'introduzione di questo stile narrativo.
Scrivere un breve racconto può sembrare, ad occhi esterni e non consapevoli, un lavoro molto più facile, rispetto alla creazione di un romanzo; eppure, se devo essere sincera, personalmente li considero alla pari.
Nella stessa misura in cui un romanzo può spaziare tra cento pagine e raccontare passo per passo una storia, il racconto può solo limitarsi all'esposizione dei fatti, in maniera veloce e concisa.
Quindi il racconto, al contrario di un romanzo, non può essere strutturato come l'esempio di sopra citato e anzi, deve muoversi in uno spazio ristretto e quindi incentrare la storia su pochi dettagli, concisi e chiari, non è affatto semplice.
Bisogna concentrarsi sull'inizio della storia, sullo sviluppo e la sua conclusione finale.
I personaggi devono essere chiari e delineati con semplice dettagli, niente che possa distogliere l'attenzione dalla storia stessa.
L'ambientazione e quindi lo spazio - tempo, devono coincidere con il tempo di narrazione, che poi ovviamente, deve essere scelto in base all'intera struttura della fabula e dell'intreccio.
Ho voluto mettervi all'occorrente di queste poche informazioni per farvi capire ciò che andrò a recensire in questa raccolta, ciò che deve essere osservato e analizzato e ciò che ha davvero importanza, almeno per me.
Prima di iniziare con la recensione mi piacerebbe condividere con voi la citazione iniziale di questo autore e subito dopo, ve ne spiegherò il motivo:
" Sono così numerosi, così caleidoscopici gli avvenimenti in un mondo nascosto dietro la cortina di fumo.
Sperare di poterne imbrigliare a sufficienza, quanto basta per dare un rapido sguardo oltre il velo, è pura follia.
Per questo motivo, passo dopo passo, possiamo solo percepire il legame profondo della realtà dentro ai fatti che ci è dato conoscere.
In verità, ogni legame è labile, ogni prosieguo incerto.
La storia del mondo non è altro che un insieme di esperienze personali, raccontate direttamente o lasciate ai cantastorie, agli storici, ai collezionisti.
Io ho raccolto le mie."
Ho inseriro questo testo, perché mi ha comunicato una sensazione potente e di assoluta evocazione.
L'autore inoltre, ci saluta e ci introduce nel suo mondo, con grazia e parsimonia.
Questa racconta è divisa in nove racconti e posso affermare che il filo conduttore di questa raccolta, si trova nei personaggi e negli eventi caratterizzati per raccontare le loro storie.
Il tema inoltre si può riscontrare nell'Horror Fantastico, come manifestazione della paura, attraverso l'apparizione e per un fenomeno che ne costituisce la minaccia.
In tutti e nove i racconti si può notare questa particolarità che è proprio caratteristica del genere horror.
Di conseguenza la tematica fantastica è molto decisiva in questi racconti, che ne delimitano lo spazio della narrazione e struttura stessa.
Il primo racconto si intitola: RED MOON e sarei stata una sciocca, se non mi fossi fatta attirare da ciò che esso prometteva.
La storia inizia in medias res, cioè nel vivo degli eventi e quindi troviamo subito un'ambientazione che si ricollega direttamente al titolo stesso.
Ogni detteglio è stato pensato e utilizzato per accentuare la storia intorno ai due protagonisti e alle loro vicende.
Due personaggi ben distitni per caratterizzazione; lo si capisce dai dettagli che l'autore inserisce man mano che la storia avanza, anzi, a dirla tutta, ho notato la differenza dei loro caratteri sin dalla prime righe.
Questa piccola differenza iniziale, eppure ai miei occhi enorme, mi ha dato l'elemento essenziale per inquadrare il loro rispettivo ruolo all'interno della storia.
L'autore semina indizi per tutto il percorso che accompagna il lettore e lo stile chiaro della narrazione non lascia spazio a fraintendimenti.
La lettura risulta scorreve e senza intoppi, di conseguenza si intuisce la fluidità e il corretto uso della lingua intaliana.
Lo stile macabro è cioè che più mi ha emozionata; essendo esso parte anche del mio bagaglio personale e il genere con cui meglio mi approccio.
Grazie a questa mia empatia, ho trovato i dettagli e le costruzioni geniali.
Un misto di derisione verso un centro che non esiste e un diffondersi di altrettanto sconcerto per un fatto concreto.
Descrizioni che riportano alla mente immagini vivide e reali.
Un intreccio che si snoda in due vicende separate, eppure in esse c'è il collegamento che unisce l'intera storia e la sua conclusione.
La prima scena di intreccio risulta essere la più decisiva al fine di una migliore comprensione della storia, tra l'altro, credo che sia stata anche un ottimo modo per invogliare il lettore al continuo della lettura e per tenere alta la suspanse del racconto.
Inoltre i dialoghi presenti nella storia, lo scambio di pensieri tra i due protagonisti, non risultano da impaccio alla narrazione.
Semplici parole, aggiunte per una maggiore comprensione dell'intera trama, che poi è il motivo per cui in una storia ci dovrebbe essere un discorso diretto.
Ma esistono due metodi per utilizzarlo, per accellerare gli eventi, oppure per fermali.
Per rendere scorrevole la narrazione, oppure per rallentarla; generando e controllando così il modo in cui il lettore debba approcciarsi allo stile della narrazione.
Per concludere, l'idea di base che ha generato questo racconto, è per me comprensibile e il messaggio quindi che si cela sotto alle parole stesse, si ricollega con ciò che si potrebbe definire, surreale e fantastico.
Perché a volte sono proprio i contrari ad essere quelli giusti e non sempre chi è nel giusto può non avere torto.
Il secondo racconto dal titolo: IL DIARIO.
Lo scanario cambia e ci catapulta in un universo parallelo, fatto di oscurità e deformazione mentale.
Una semplice storia, eppure così intensa da avermi fatto dimenticare di esistere.
Come sopra, lo stile narrativo scorre veloce e chiaro, non ci sono problematiche nella struttura della lingua italiana e nemmeno in quella del testo stesso.
La fabula è chiara, l'intreccio rimane come unico episodio, che conduce subito alla conclusione della storia.
I dettagli sono resi reali dall'ambientazione scelta e dal carattere pressoché identico dei protagonisti; perché a differenza del precedente racconto, solo alla fine si capisce la caratterizzazione principale, che divide di netto queste due figure.
Ci sono dei riferimenti allusivi di ciò che potrebbe succedere, grazie a dei pensieri del personaggio, che sembra anticipare gli eventi, per poi tornare con la mente al momento della vicenda.
Inoltre ho notato un collegamento evidente tra il nome di questo personaggio e quello dell'autore, che voglia essere un messaggio di auto comprensione interiore?
Il terzo racconto dal titolo: SUPERNOVA.
Un'altra storia, a mio modesto parere, ancora migliore delle precedenti.
Questo racconto non ha esattamente la struttura di cui vi parlavo prima, al contrario, l'autore ha deciso di concentrarsi sulla trama, che si avvinghia alla protagonista in un genere erotico irrefrenabile.
L'ambientazione non è precisa e comunque non è essenziale al fine della storia stessa.
La protagonista ha un'unica caratterizzazione ed è proprio questa a muovere la fabula, nel cui intreccio si può trovare un'unica scena, anche se molto blanda.
Possiamo però dire, che in questo caso non è di rilevante importanza.
L'idea della storia prende il sopravvento e conduce il lettore in uno spazio davvero angusto, dove molte domande sorgono spontanee e poche ne trovano la risposta.
Poiché la componente erotica è stata messa in risalto, non posso che soffermarmi ad analizzarla e di conseguenza posso dire che è stata descritta accuratamente, anche se blanda nel senso fisico del termine, ma più relativa alla coscienza interiore che ne deriva da essa.
Anche nel primo racconto c'è un accenno evidente a questa componente, eppure, almeno per quanto riguarda la storia, è stata molto più incline alla percezione emotiva del protagonista, mentre in questo racconto, la percezione è rimasta solo a livello sensoriale e indotta da un costante cambiamento interiore.
Il quarto racconto si intitola: L'ULTIMA CACCIA.
Dei racconti letti fino ad ora, questo è sicuramente quello con la trama più complessa.
La fabula è chiara sin da subito, si capisce il nucleo della storia ed essa si divide in varie scene, che costituiscono l'intreccio e ne accelerano la narrazione, altrimenti troppo lunga per poter essere usata per un semplice racconto.
Un inizio a ritmo lento, in modo da trasportare il lettore passo passo spiegando gli avvenimenti che hanno condotto la storia al punto della sua evoluzione e conclusione.
Trovo quindi che l'autore abbia fatto un buon lavoro e che sia riuscito ad usare in maniera efficiente il discorso diretto per spiegare avvenimenti, che altrimenti narrati, avrebbero rubato tempo prezioso all'interno dello spazio - tempo della storia.
Due personaggi che coincidono con l'ambientazione che li circonda, con un preciso obbiettivo, che viene svelato elegantemente.
Inoltre lo stile rimane sempre sulla tematica Horror e quindi troviamo descrizioni forti e quasi ingombranti per la mente, ma l'accompagnamento surreale che distingue questa racconta, snellisce un tema altrimenti difficile da digerire e anche comprendere.
L'autore sa entrare in sintonia con i suoi personaggi.
In questo racconto si può inoltre notare un buon padroneggiare delle descrizioni abitudinari dei personaggi, essa servono a caratterizzare e a mostrare immagini, senza dover spiegare parola per parola un determinato comportamento.
Il quinto racconto si intitola: FORMICALEONE.
Un altro racconto, che trasporta il lettore in un'ambientazione dapprima gentile e serena, nonostante sia ormai chiaro che non possa durare a lungo, ma l'impatto emotivo del radicale distacco, non è da prendere alla leggera.
L'autore è riuscito ad inserire in questa storia ben tre personaggi, di cui solo due ne vengono caratterizzati, il terzo risulta essere marginale, anche se decisivo per il risvolto conclusivo della storia.
La trama non è ben delineata, ma al suo posto l'intreccio gioca a favore per una narrazione strutturata su una sola scena determinante.
Il sesto racconto si intitola: IL RESOCONTO DI BERNARD LORENZ.
Anche in questo racconto si può notare facilmente la struttura della fabula e della trama, mentre l'intreccio risulta essere assente.
Una storia raccontata come cronache di fatti accaduti, con il personaggio principale che prende la caratterizzazione dal suo stesso compito.
Quindi in questo racconto troviamo un inizio di presentazione ordinaria di persone e situazioni.
Il personaggio secondario invece, muove la suspense della storia e porta avanti gli eventi in modo da creare la giusta dose di curiosità nel lettore.
Lo stile, come nel resto dei racconti, è sempre fluido e non ha problematiche delle conoscenza della lingua italiana.
Per finire anche in questo racconto si trova lo stesso nome del protagonista del secondo racconto.
Il settimo racconto si intitola: MOSTRI NELLA LUCE.
In questo racconto troviamo come protagonista principale una donna, mentre nei precedenti erano sempre uomini, quindi è stato interessante notare come l'autore si sia mosso con esitazione in questa caratterizzazione.
Inoltre l'ambientazione ricopre come un manto la donna, che serve anche a delineare la trama della storia.
Il racconto sembra iniziare al contrario, cioè dai fatti antecedenti la storia, spiegando cosa è già accaduto e spiegando il perché di determinate scene.
L'intreccio non è rilevante al fine della fabula creata e il personaggio secondario ha la sola funziona di accelerare la narrazione con l'introduzione del discorso diretto.
Devo comunque aggiungere che lo spessore di questa donna non è fortemente d'impatto, sembra più che altro essere anch'ella stessa una controfigura nella sua stessa storia, ma di certo, la trama ha un'intrigante particolarità di un evento messo in luce al fine della realizzazione di questa storia.
Per ultimo, in questo racconto viene introdotto superficialmente un personaggio, che sembra collegarsi alla protagonista del terzo e quinto racconto.
L'ottavo racconto si intitola: Giù nella tana:
Sicuramente questo è il racconto più strutturato per quanto riguarda la presente di più personaggi, che vengono introdotti brevemente con singoli dettagli, in modo da poterli distinguere nel resto della narrazione.
L'inizio ha ritmo lento, trasporta il lettore passo passo spiegando gli avvenimenti che conducono la storia al punto di svolta e alla sua conclusione.
Lo stile risulta essere leggermente diverso agli altri, nel senso che ho trovato l'inserimento del discorso diretto a volte superficiale.
Proprio per questo fatto, l'attenzione di sposta sull'ambientazione e non sulla trama che ha uno scopo preciso, eppure il suo intreccio, determinato da una solo scena, non è così d'impatto come avrebbe dovuto essere, considerato i dettagli che vengono disseminati nella storia, al fine di condurre a un preciso significato.
Inoltre questa raccolta, porta il titolo di questo stesso racconto e la protagonista risulta essere collegata al personaggio introdotto nel primo racconto.
Il nono racconto si intitola: MAISON DE JONES.
Il racconto inizia in medias res, nel vivo degli eventi e troviamo da subito un personaggio con il nome del secondo e sesto racconto.
Il personaggio, come nell'altro racconto, è caratterizzato dal suo obbiettivo, che lo porta a muoversi all'interno della storia con sicurezza apparente.
Un intreccio delineato dalla scena conclusiva, dove peraltro si può notare un ricongiungersi con gli avvenimenti descritti nel racconto stesso, che quindi spiega e conclude la fabula e la trama stessa acquista un significato diverso e preciso.
Per concludere, voi cosa ne pensate?
Ciao Sharon, complimenti per la recenzione accurata :) Mi hai incuriosita molto, sembra una raccolta interessante! E i titoli dei racconti, a parer mio, sono d'impatto.
RispondiEliminaCiao Vanessa;
EliminaSi, una lettura davvero interessante e i titoli, come hai detto tu, sono d'impatto.
Racchiudono l'essenza di ogni racconto.
A presto.
Sharon.