Rubrica settimanale degli scrittori
La rubrica di quest'oggi vede come ospite l'autrice Miriam Ballerini con il suo romanzo - Come impronte nella neve -
Biografia bibliografia autrice:
Miriam Ballerini è
nata a Como il 28 ottobre 1970.
Scrittrice di narrativa
sociale, insegnante di scrittura creativa e redattrice di
http://insubriacritica.blogspost.com/
Al suo attivo otto
romanzi e moltissime pubblicazioni su varie antologie.
LE PUBBLICAZIONI:
2002 – Il giardino
dei maggiolini (Serel International – Eeditrice.com).
2003 – Dietro il
sorriso del clown (Serel International – Eeditrice.com).
2004 – La casa degli
specchi (Otma Edizioni) vincitore del premio internazionale
Michelangelo 2004. Adottato come libro di testo alla Magistri
Cumacini di Como per le quinte superiori.
2005 – Bassa marea
(Serel International – Eeditrice.com) vincitore 3° premio al
concorso internazionale A.U.P.I. 2005.
2008 – Fiori di
serra (Serel International – Eeditrice.com) vincitore 4° posto
al premio internazionale Europa, a Lugano. Indetto dal Parlamento
Europeo, l’Università della pace della Svizzera Italiana, il
Vaticano e altri importanti organi internazionali.
3° Posto al concorso
della città di Fucecchio.
Adottato come libro di
testo per due anni consecutivi a un liceo di Lodi.
2009- La casa degli
specchi (Ta Ti Edizioni) ristampa. Vincitore 3° posto al premio
internazionale Europa, a Lugano. Indetto dal Parlamento Europeo,
l’Università della pace
della Svizzera Italiana,
il Vaticano e altri importanti organi internazionali.
2011- L’ultimo
petalo (Serel International – Eeditrice.com).
2015- Fiori di serra
viene ripubblicato dalla Rapsodia Edizioni di Roma e portato alla
fiera del libro di Francoforte.
2015 – Diario di una
ragazza del sud (Serel International – Eeditrice.com).
In concorsi nazionali e
internazionali ha ottenuto posizioni da podio con racconti e poesie.
Nel 2006 è stata
inserita nell’antologia dei migliori 40 poeti lombardi a Salò.
Nel 2008 è stata l’unica
scrittrice italiana ad essere inclusa in un progetto universitario
alla Freie Universitat di Berlino.
Nel 2010 le è stato
conferito il premio Donna Lariana (Como) per la letteratura e
l’impegno sociale.
Nel 2010 le è stato
conferito il premio Donna dell’anno (Europa) per la cultura.
Nel 2015 intervistata
dalla criminologa Immacolata Giuliani appare sul settimanale STOP.
Tutti i romanzi sono stati tradotti come
libro parlato presso la Unitas di Lugano.
E
presso il lions di Verbania.
2015- inserita
dall’associazione Poetas nel mundo nell’agenda 2016 con la poesia
“Vuoti a rendere” pubblicata in Cile.
2015. iscritta al FUIS
registro professionale europeo.
2017 – Come impronte
nella neve (Kimerik).
2017 – Pubblicata su
una rivista indiana, the muse international.
Sito web:
http://miriamballerini.jimdo.com/
Trama - Come impronte nelle neve -
LE PRIME IMPRONTE
I
libri chiamano i libri.
Così
è accaduto perdendomi nella vita di Sibilla Aleramo, nel suo libro
“Una donna” 1906, nel quale l’autrice ci narra della sua
esistenza oltraggiata dal marito.
Inevitabile
è stata l’associazione con le storie di donne maltrattate,
stuprate, uccise, che troppo spesso riempiono i nostri telegiornali.
Ben consapevole che questo non è un fenomeno attuale, nulla di ciò
che è violenza rifulge nuovo sotto il nostro sole; nel percorso
dell’umanità è una moneta che spesso ci è passata fra le mani.
Così
come non dobbiamo pensare che esista solo la prevaricazione dell’uomo
sulla donna, ci sono storie che ci presentano l’altra faccia della
medaglia. Ciò di cui meno si parla, non necessariamente, è meno
presente o avvilente.
Inoltre,
dobbiamo renderci conto che non sempre la violenza è tale solo se
fisica; ma che spesso è proprio quella psicologica ad essere più
infida. Una talea che penetra e attecchisce.
Da
tutto ciò è partita l’idea per scrivere “Come impronte nella
neve”. Che vuol essere un libro che faccia tabula rasa dell’avere,
volgendo un occhio attento al'’essere, tramite le storie dei vari
protagonisti.
Non
vi troverete storie di grandi uomini, ma vite di persone normali;
anche di chi è sotto la soglia della normalità.
Troverete
ampi spazi per gettarvi nella natura, fra animali non comuni, forse
un poco “ultimi” in questo mondo dove, troppo, l’occhio vuole
la sua parte e non si va al di là dell’estetica.
Facciamo
insieme questo esperimento: cosa può accadere all'uomo quando
questo si trova di fronte al niente? Quando muoiono le illusioni e la
vita pare finita?
D’improvviso
ci si trova in un campo innevato, dove tutte le strade e i segnali a
noi noti sono invisibili al nostro occhio. Eppure, basta compiere un
passo per lasciare un’orma nuova. Perché tutti, assolutamente
tutti, camminando nella vita lasciamo impronte del nostro passaggio.
Orme che, proprio come quelle nella neve, sono destinate a
scomparire, ma che la loro fugacità non toglie il fatto che ci siano
state.
Dipende
da noi quanto vogliamo imprimere il nostro peso.
Essenzialmente
c’è una realtà inconfutabile che stride in tutto quel biancore,
anche quando non si sa più dove andare o come muoversi, c’è una
sola molla che scatta al di sopra di quel compatto tappeto: la
speranza. Alla fine di ogni storia, all''inizio di ogni vicenda, ci
è compagna.
Cosa
sarà allora questo libro? Un romanzo sulla violenza? Sulla
ricostruzione? Sulla speranza?
Forse un libro sull'amore: fra
uomini e donne, fra compagni di avventura, rivolto alla natura, verso
se stessi.
Ecco!
Amare se stessi, questo il primo passo da compiere, per sfuggire alla
violenza, per imprimere il peso del primo mattone per ricostruirsi;
per riuscire ad amare gli altri.
Miriam Ballerini
“Alfine
mi riconquistavo, alfine accettavo nella mia anima il rude impegno di
camminar sola, di lottare sola, di trarre alla luce tutto quanto in
me giaceva di forte, d'incontaminato, di bello; alfine arrossivo dei
miei inutili rimorsi, della mia lunga sofferenza sterile,
dell'abbandono in cui avevo lasciata la mia anima, quasi odiandola.
Alfine risentivo il sapore della vita, come a quindici anni.”
Sibilla
Aleramo
Fine presentazione!
Cosa ne pensate?
Qualcuno di voi ha letto questo romanzo?
Mi date qualche parere?
I enjoyed this post, thanks for sharing.
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