Passa ai contenuti principali

Esercizio di scrittura creativa: Parole comuni scritte in modo non ordinario.


Esercizio di scrittura creativa:
Parole comuni scritte in modo non ordinario. 


Quest'oggi vorrei fare un piccolo esperimento e provare a eseguire questo esercizio, che come da titolo, prevede lo scrivere delle frasi comuni in modo però inconsueto nella nostra quotidianità.

Questo esercizio l'ho appreso dal portale "Il mio libro" ed era stato indetto dalla scuola Holden. 

Facciamo una prova con questo metodo e vediamo cosa ne esce fuori.

Inizio io:

- Lo sguardo astuto del giovane sostava su ogni particolare.

- La dolce carezza si posò sul di lui braccio.

- Il riverbero dell'urlo si accompagna all'amaro pianto dell'anima.

- Il passo felpato costituiva un espediente per non arrendersi.

- Le parole scritte divennero sfuocate al suo sguardo.

- Parole lontane, eppure così vicine da sembrare assordanti.

- La verità fu mormorata all'orecchio dell'amante.

- La bocca si muove, sento le parole, ma non ne capisco il senso. 

- Saluto con garbo sperando di risultare amichevole.

- Ignoro un richiamo spinto dall'insaziabile vendetta.

- Il rosso le apparteneva, il colore della passione era il suo nome.

- La rabbia malcelata, indirizzata vero la povera fanciulla, stonava con l'aspetto austero del signore. 

- Gli rivolgo un sorriso genuino dettato da un amore infinito.

- L'arcobaleno disegna un arco perfettamente compatibile col sorriso di mio marito.

- Verde foglia, verde speranza le dissi, ma non mi credette.

- Bugia a fin di bene mi dicono, eppure mi sembra sbagliato ugualmente.

- Le lancette rintoccano il passare dei secondi, alla scoccare dell'ora la fine avrebbe avuto inizio.

- Mi siedo, osservo, ascolto, ma niente ha più senso.


Avete capito come fare? 

Scrivete una semplice frase, inserendo in essa, una parola che non usate abitualmente.

Provate anche voi inserendo le frasi nei commenti, mi piacerebbe vedere quanta creatività viene fuori da tutti quanti noi e chi lo sa? Magari possiamo anche confrontarci! 

Commenti

  1. Non credo di esserne in grado io, almeno se ci penso troppo sopra sicuramente non ne uscirà noente di buono da me. Se mi metto a pensare che devo scrivere una frase normale con ina parola che non uso solitamente è la vota buona che ho il blocco della scrittrice. Devo scrivere solo quello che mi passa per la testa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Samantha! 😊
      Perché non provi?
      Non si sa mai e poi questi esercizi aiutano molto lo stile di scrittura. 😊

      Elimina
  2. Mi sembrano i bigliettini che scrivevano i surrealisti e mi fan venire in mente gli "esercizi di stile" di R. Queneau e l'OULIPO (Ouvroir de Littérature Potentielle - Opificio di letteratura potenziale) da lui fondato nel 1960 - vedi: http://www.treccani.it/enciclopedia/oulipo/

    la frase "Le parole scritte divennero sfuocate al suo sguardo." mi confonde: il/la proprietario/a di quello sguardo ha problemi di astigmatismo o uno sguardo così particolare da far diventare le parole scritte sfuocate?.

    Un esercizio di scrittura creativa che mi pare curioso (per i risultati che darebbe) è fornire una fabula a qualche scrittore e vedere poi come quella fabula è stata sviluppata narrativamente (con trama, dialoghi, personaggi ecc. oltre a quelli minimi forniti)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Stefano! 😊
      Questo esercizio mi è stato utile per imparare a usare parole che non fanno parte del mio vocabolario. È stato anche divertente e sai che l'idea che hai posto non è niente male? Se volessi farlo nel mio gruppo, oltre a dare una fabula, dovrei fornire altri dettagli? 😊
      Comunque quella frase è ambigua, lo ammetto, ma ho scritto di getto partendo da parole che non uso abitualmente. La vista può diventare sfuocata anche a causa delle lacrime, o del sudore. 😜

      Elimina
    2. Per il gioco della fabula, prova fare "la spesa" e raccontami come la fai. Per le frasi ambigue ti faccio qualche esempio e dimmi cosa capisci

      1 Il ritratto di mio zio.
      2 riflessi in uno specchio.
      3 la compagnia del cane.
      4 una vecchia porta la sbarra.

      sappimi dire.

      ciao

      Elimina
    3. Stefano ci provo, mi faccio venire in mente qualche idea e poi magari ne scriverò un articolo.
      Allora vediamo un po':

      1 - Se il ritratto è della zio, perché non lo descrive?
      2 - Lo specchio può essere il riflesso di tutto e niente.
      3 - Forse è il padrone che fa compagnia al cane.
      4 - Se la sbarra chiude la porta allora non può essere tanto vecchia.

      Comunque preferisco l'ultimo frase, molto più complessa e in effetti, potrei anche interpretarla così:

      - Una signora anziana porta una sbarra, ma dove e perché?

      Senza punteggiatura le frasi si possono leggere in molti modi e senza cadenza cambiano di significato. ^_^

      Che ne dici? ^_^

      Elimina
    4. son tutte e quattro quelle che in retorica si chiamano "anfibologie" ossia frasi di per sé ambigue vedi questo articolo: https://www.dizionario-italiano.it/linguamadre/articolo.php?art=236)

      1 Il ritratto di mio zio
      1 - Se il ritratto è della zio, perché non lo descrive?
      chi o cosa? Lo zio o il ritratto? Resta comunque da capire se il ritratto "raffigura" lo zio o "appartiene" allo zio a prescindere da chi vi è dipinto (lo stesso zio o altra persona).

      2 riflessi in uno specchio.
      2 - Lo specchio può essere il riflesso di tutto e niente.
      ch'io sappia uno specchio riflette: in sé non è un riflesso. l'ambiguità (data, tra l'altro e curiosamente soltanto dalla lingua italiana: in francese e in inglese non ci sarebbe ambiguità nella frase) è dovuta dalla parola "riflessi" a seconda che la si consideri sostantivo plurale di "riflesso" o participio passato plurale di "riflettere". Quest'ultimo verbo poi è curiosissimo poiché, a seconda di come lo coniughi, cambia significato: pensa solo al suo part. passato: "riflesso" ma anche "riflettuto": e Allora su quella questione ci hai riflesso o riflettuto? Eppure l'infinito del verbo è lo stesso: "riflettere"

      3 la compagnia del cane.
      3 - Forse è il padrone che fa compagnia al cane.
      Speriamo che la cosa sia reciproca ma il padrone non c'entra niente.

      S'intende: la fedele e tenera compagnia del nostro cucciolotto o ci si riferisce a una compagnia di cinofili?

      4 una vecchia porta la sbarra.
      4 - Se la sbarra chiude la porta allora non può essere tanto vecchia.

      E' una vecchia porta che sbarra qualche cosa (presumibilmente un'apertura): in questo senso sbarre non ce ne sono.

      "potrei anche interpretarla così:

      - Una signora anziana porta una sbarra, ma dove e perché?"

      Non ha importanza il dove e il perché bensì la possibilità di dare alla frase anche questo significato: L'ambiguità è qui data a seconda che si consideri la parola "porta" o sostantivo o verbo

      FINE TRASMISSIONE!

      (anche questa è unanfibologia: s'intende "Termine della trasmissione" o che la trasmissione era raffinata e quindi fine?

      Ciao






      Elimina
    5. Stefano grazie, è stato molto interessante questo esercizio sulle frasi ambigue, in effetti avrei dovuto rifletterci molto più a lungo, ma è stato divertente e ho imparato una cosa nuova!
      Grazie e alla prossima.
      - Si di che cosa? Articolo, o esercizio? -
      Ciao! ^_^

      Elimina
  3. Ci provo :) ma non so cosa verrà fuori 😅

    Frase :Guardò negli occhi il figlio a terra morente e comprese che non poteva solo guardare, era ora di risorgere dalle tenebre.





    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Giulia! ^_^
      Brava! Bella questa frase, mi piace.
      Continua a provare, ti assicuro che è un ottimo esercizio per imparare a usare nuove parole. ^_^

      Elimina
    2. Grazie mille 😄 😄 😄 continuerò a provare :)

      Elimina

Posta un commento

Se commenti per la prima volta, ti consiglio di:
1) accedere all'account con cui vuoi firmarti
2) ricaricare la pagina
3) solo allora inserire il commento.
Se vuoi rimanere aggiornato sulla conversazione via e-mail ti consiglio di mettere la spunta su "inviami notifiche".
Il tuo parere conta, ma non dimenticarti di esprimerlo!

Post popolari in questo blog

Analisi del racconto " Il cuore rivelatore " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il cuore rivelatore " di Edgar Allan Poe La storia viene raccontata dal punto di vista del narratore di cui non viene specificata l'età, o il nome, le caratteristiche fisiche e nemmeno viene narrato il suo passato, praticamente non sappiamo nulla di questo personaggio o la sua collocazione spaziale e temporale, il protagonista si rivela in rapporto a un'unica attività, condotta in solitudine e in isolamento. Ciò che ho potuto constatare di quest'uomo sono le sue condizioni psicologiche e caratteriali nei momenti salienti del racconto: - Durante il resoconto: Trepida attesa ed ossessionato dall'occhio del vecchio, - Nell'attesa notturna: Ossessionato e irrequieto nel preparare l'omicidio, - Nel momento dell'omicidio: Distaccato e sollevato di aver posto fine al suo unico obbiettivo, - All'arrivo della polizia: Fiducioso e senza nulla da nascondere, - Nei momenti che precedono la confess

Analisi del racconto " Il gatto nero " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il gatto nero " di Edgar Allan Poe " Per il racconto più straordinario, e al medesimo tempo più comune, che sto per narrare, non aspetto né pretendo di essere creduto. Sarei davvero pazzo a pretendere che si presti fede a un fatto a cui persino i miei sensi respingono la loro stessa testimonianza. Eppure pazzo non sono, e certamente non vaneggio. Ma domani morirò, e oggi voglio scaricare la mia anima. " Edgar Allan Poe ci propone questo sensazionale racconto con un esordio sorprendente retrospettivo. La storia è scandita in due segmenti ben differenziali, il racconto sembra ripetere due itinerari simili: dalla felice o quantomeno appagante presenza del gatto alla caduta morale.  Due atti delittuosi segnano la fine dei due segmenti e aprono rispettivamente alla perdita economica conseguente all'incendio dell'abitazione del protagonista e alla sua condanna a morte. Una serie di doppi affiorano nel racconto e con

10 guida: Le macro sequenze e le micro sequenze in un romanzo

Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio: Decimo capitolo - Usare le macro sequenze e micro sequenze per scrivere con ordine e logica -  Ciao a tutti, come è andata la lotta contro lo sconforto? Questa settimana lavoreremo molto sull'azione del retroscena di un romanzo e visto che avete avuto del tempo per pensare e chiarirvi le idee su quello che davvero volete concludere con la scrittura, quest'oggi possiamo affrontare un tema che si collega alla penultima lezione, che trattava la spiegazione delle sequenze.  Una sequenza può essere anche definita macro sequenza e poi divisa a sua volta in una micro sequenza; servono ad avere una visione più ampia dell'intera idea della storia. In breve: le seconde, trattano un evento principale del segmento narrativo in maniera più blanda, ad esempio azioni secondarie; mentre la prima, che potrebbe definirsi anche una semplice sequenza, deve incentrare la narrazione sugli avvenimenti più importanti.