Recensione
- La deviazione -
di Anna K.
Titolo: La deviazione
Autrice: Anna K.
Anno di pubblicazione: 2018
ISBN: 978-8892626065
Editore: Youcanprint (disponibile comunque su Amazon e su tutti gli stores, sia come ebook sia in formato cartaceo)
Biografia autrice
- Anna K. -
Non si sa molto dell’autrice che, per ovvie ragioni dato quello che è raccontato nel romanzo, tende a mantenere il massimo anonimato.
E’ una donna come tante, moglie e madre, che si è trovata in una situazione folle, in cui sono venute a galla la follia e la voglia di sfida insidie nel suo carattere, prima tenute a bada dalla routine quotidiana e dall'amore per marito e figli.
Nel libro racconta anche di avere avuto da sempre la passione per i libri e di conseguenza di aver deciso di raccontare la propria storia, oltre che per motivi economici (cosa che, diversamente da molti altri, non nasconde), anche per una sorta di catarsi e di viaggio nei meandri più profondi di sé stessa.
La cosa più curiosa in questa autrice è che nel suo romanzo ha messo talmente tanto di sé, che più si legge più si scopre di lei, quasi facendo un viaggio insieme alla scoperta dei delle sue più recondite fantasie e delle sue più inconfessate voglie, nonché dei tormenti che le hanno provocato (e che in parte si è auto inflitta).
Trama
- La deviazione -
Il romanzo narra nei minimi particolari la storia, realmente accaduta, della disavventura di Anna, donna torinese moglie e madre di due figli, in seguito all'ingresso fortuito in una chat.
Anna sulle prime non dà molto peso a quella specie di luogo virtuale, ma senza rendersene conto piano piano comincia a farsene prendere sempre di più, fino a conoscere un uomo, di cui si innamorerà, ma soprattutto una donna molto equivoca, scaltra e manipolatrice, che la porterà in una sorta di Luna Park nero (proprio così lo definirà in seguito l’autrice) che rischierà di farle perdere tutto, dalla famiglia alla rispettabilità.
Nel finale la protagonista si troverà, insieme al marito, dover fronteggiare l’ultimo folle attacco della donna, in una disperata rincorsa che alla fine si risolverà nel più impensato dei modi.
Mia recensione
Come al solito mi sono approcciata a questa lettura senza nemmeno aver letto la trama, l'ho fatto per avere la mente libera da possibili aspettative.
Da subito si capisce, anche perché l'autrice lo specifica, che si tratta di un'auto biografia.
L'incipit è strutturato bene e fa venire voglia di continuare la lettura, che si snoda in tre vicende collegate tra loro.
In questo modo la trama, che essendo un'auto biografia non può avere la stessa tecnica di strutturazione di un genere " classico " risulta filare liscia e senza intoppi fino alla fine.
Allo stesso modo l'intreccio non è delineato da scene decisive, ma da una narrazione che incentra la vita della protagonista, che poi è l'autrice stessa.
A mio parere molte scene le avrei eliminate, sopratutto quelle che non riguardano il centro della storia e di quello che l'autrice vuole comunicare.
In un certo qual modo quelle scene servono a delineare meglio il carattere della protagonista, dandogli un volto e delle abitudine per muoversi all'interno della storia, ma allo stesso tempo ne rallentano la narrazione.
E se comunque la storia è molto interessante, sopratutto per quello che l'autrice è stata in grado di raccontare, non ho trovato modo di entrare in sintonia con queste scene.
Se questa fosse stata un'auto biografia romanzata, allora la valanga di scene e di persone, a cui è stata data troppa importanza e che avrebbero potuto risultare inutili al fine della storia, sarebbero state dei punti deboli nella trama.
Siccome i fatti sono stati riportati così come sono accaduti, non c'è modo di delineare questo aspetto in maniera né positiva e né negativa.
Tutto sta al lettore e ai suoi gusti personali.
Poiché sembra un romanzo che abbia qualcosa di forte e d'impatto da comunicare, non posso rivelare che cosa, avrei preferito addentrarmi in altri aspetti del carattere della protagonista.
Come detto sopra, capisco l'importanza di dover dare un senso a ciò che era, e a ciò che sarebbe diventato, ma comunque avrei preferito delle descrizioni più limitate e chiare.
Senza perdersi in dettagli che creano solo confusione.
A ogni modo scrivere un'auto biografia non è mai semplice, e il lettore, che deve calarsi nei panni di una persona che esiste davvero, deve cercare anche di distaccarsi per osservare con obiettività.
Quindi posso dire che anche l'uso del discorso diretto l'avrei tagliuzzato un po', ma ripeto, queste sono considerazioni personali che non rovinano la storia in se stessa.
A questo punto posso dilungarmi un attimo su quello che l'autrice ha voluto comunicare tra le righe di questo romanzo, almeno secondo quello che io ho percepito.
Nessuno è perfetto, e questo credo che lo sappiamo tutti, ma a volte il sinonimo di perfezione esteriore può racchiudere un altrettanto sinonimo contrario.
Quello che mostriamo al mondo non è necessariamente quello che siamo davvero.
Ma cosa succede quando prendiamo atto di questo inevitabile cambiamento?
Dipende da persona a persona, ognuno reagisce in base al proprio carattere, al proprio vissuto, alle proprie idee e convinzioni morali ed è proprio di questo che ci parla l'autrice in questo romanzo.
Una vicenda della sua vita che l'ha cambiata irreparabilmente, se in bene o in male, può saperlo solo lei, ma alla fine ogni esperienza insegna e per quanto possa sembrare negativa in partenza, non è detto che poi alla fine lo sia davvero.
Insomma una storia che mi ha sorpresa e mi ha fatto porre molte domande, che in nessun modo potrebbero mai andare a intaccare lei come persona, ma forse mettere in discussione certi parti del mio carattere.
Questo è l'aspetto che più amo della letteratura, quel modo insolito e stravagante di farmi crescere e imparare senza aver vissuto davvero determinate cose, ma quando le hai impresse nella mente e il cuore ne sente i sentimenti, allora vuol dire che li si conosce?
Per finire voglio solo aggiungere che a tutto c'è una soluzione nella vita, e questo romanzo ne è la prova concreta.
Mi sento anche di dover ringraziare l'autrice per aver avuto il coraggio di raccontare la sua storia, che lasciando stare le mie considerazioni tecniche, sarà deformazione professionale, è molto intrigante sotto molti punti di vista.
Mi sono sbilanciata, è vero, di solito tendo a non esporre il mio parere personale in merito alle recensioni, ma a volte bisogna cambiare un po'.
Analizzare gli aspetti tecnici richiede molta fatica e la stesura di una simile analisi potrebbe, a lungo andare, risultare noiosa e statica.
Quindi sto provando ad arricchire il mio stile.
Da subito si capisce, anche perché l'autrice lo specifica, che si tratta di un'auto biografia.
L'incipit è strutturato bene e fa venire voglia di continuare la lettura, che si snoda in tre vicende collegate tra loro.
In questo modo la trama, che essendo un'auto biografia non può avere la stessa tecnica di strutturazione di un genere " classico " risulta filare liscia e senza intoppi fino alla fine.
Allo stesso modo l'intreccio non è delineato da scene decisive, ma da una narrazione che incentra la vita della protagonista, che poi è l'autrice stessa.
A mio parere molte scene le avrei eliminate, sopratutto quelle che non riguardano il centro della storia e di quello che l'autrice vuole comunicare.
In un certo qual modo quelle scene servono a delineare meglio il carattere della protagonista, dandogli un volto e delle abitudine per muoversi all'interno della storia, ma allo stesso tempo ne rallentano la narrazione.
E se comunque la storia è molto interessante, sopratutto per quello che l'autrice è stata in grado di raccontare, non ho trovato modo di entrare in sintonia con queste scene.
Se questa fosse stata un'auto biografia romanzata, allora la valanga di scene e di persone, a cui è stata data troppa importanza e che avrebbero potuto risultare inutili al fine della storia, sarebbero state dei punti deboli nella trama.
Siccome i fatti sono stati riportati così come sono accaduti, non c'è modo di delineare questo aspetto in maniera né positiva e né negativa.
Tutto sta al lettore e ai suoi gusti personali.
Poiché sembra un romanzo che abbia qualcosa di forte e d'impatto da comunicare, non posso rivelare che cosa, avrei preferito addentrarmi in altri aspetti del carattere della protagonista.
Come detto sopra, capisco l'importanza di dover dare un senso a ciò che era, e a ciò che sarebbe diventato, ma comunque avrei preferito delle descrizioni più limitate e chiare.
Senza perdersi in dettagli che creano solo confusione.
A ogni modo scrivere un'auto biografia non è mai semplice, e il lettore, che deve calarsi nei panni di una persona che esiste davvero, deve cercare anche di distaccarsi per osservare con obiettività.
Quindi posso dire che anche l'uso del discorso diretto l'avrei tagliuzzato un po', ma ripeto, queste sono considerazioni personali che non rovinano la storia in se stessa.
A questo punto posso dilungarmi un attimo su quello che l'autrice ha voluto comunicare tra le righe di questo romanzo, almeno secondo quello che io ho percepito.
Nessuno è perfetto, e questo credo che lo sappiamo tutti, ma a volte il sinonimo di perfezione esteriore può racchiudere un altrettanto sinonimo contrario.
Quello che mostriamo al mondo non è necessariamente quello che siamo davvero.
Ma cosa succede quando prendiamo atto di questo inevitabile cambiamento?
Dipende da persona a persona, ognuno reagisce in base al proprio carattere, al proprio vissuto, alle proprie idee e convinzioni morali ed è proprio di questo che ci parla l'autrice in questo romanzo.
Una vicenda della sua vita che l'ha cambiata irreparabilmente, se in bene o in male, può saperlo solo lei, ma alla fine ogni esperienza insegna e per quanto possa sembrare negativa in partenza, non è detto che poi alla fine lo sia davvero.
Insomma una storia che mi ha sorpresa e mi ha fatto porre molte domande, che in nessun modo potrebbero mai andare a intaccare lei come persona, ma forse mettere in discussione certi parti del mio carattere.
Questo è l'aspetto che più amo della letteratura, quel modo insolito e stravagante di farmi crescere e imparare senza aver vissuto davvero determinate cose, ma quando le hai impresse nella mente e il cuore ne sente i sentimenti, allora vuol dire che li si conosce?
Per finire voglio solo aggiungere che a tutto c'è una soluzione nella vita, e questo romanzo ne è la prova concreta.
Mi sento anche di dover ringraziare l'autrice per aver avuto il coraggio di raccontare la sua storia, che lasciando stare le mie considerazioni tecniche, sarà deformazione professionale, è molto intrigante sotto molti punti di vista.
Mi sono sbilanciata, è vero, di solito tendo a non esporre il mio parere personale in merito alle recensioni, ma a volte bisogna cambiare un po'.
Analizzare gli aspetti tecnici richiede molta fatica e la stesura di una simile analisi potrebbe, a lungo andare, risultare noiosa e statica.
Quindi sto provando ad arricchire il mio stile.
Vi piace? Oppure sbaglio a lasciarmi andare a commenti personali?
Preferivate l'aspetto solo tecnico?
E di questo romanzo che mi dite?
Avete capito qualcosa? Il titolo non vi incuriosisce?
Questo inoltre sarà uno degli ultimi romanzi recensiti, almeno per un paio di mesi, perché ho in progetto la stesura del mio terzo libro e non avrei altrimenti tempo da dedicare a entrambe le cose.
Tornerò attiva con le recensioni per fine anno, credo.
PS: Tutte le recensioni pubblicato fino a ora, e quelle in programma, saranno poi rese online ogni mese nella rivista letteraria Jolly Roger Magazine con cui collaboro.
Tornerò attiva con le recensioni per fine anno, credo.
PS: Tutte le recensioni pubblicato fino a ora, e quelle in programma, saranno poi rese online ogni mese nella rivista letteraria Jolly Roger Magazine con cui collaboro.
È come quando ti trovi ad un bivio ed invece di prendere la solita strada giri dall'altra parte, diciamo che potrebbe essere il mio "e se?" che spesso non faccio per paura di cosa possa esserci dove nwon conosco.
RispondiEliminaSai quello che lasci, ma non sai quello che trovi?
EliminaCredo che un po' tutti abbiamo paura di cambiare, e non è facile fare certe scelte.
Buonasera Sharon. Non so se fai bene o fai male ad esprimere il tuo parere personale nelle recensioni, però io le trovo interessanti 😊 credo che sia un modo di dare indicazioni su cosa può essere migliorato, sia per l'autrice stessa, sia per chi vuole imparare.
RispondiEliminaScrivere di se stessi, in prima persona, in modo reale, anche impegnandosi a restare anonimi, è un atto di coraggio notevole 😊
Quali lezioni si imparano è piuttosto individuale, perché dipende dalla prospettiva con cui si osserva la realtà 🙏
Ciao Sophia! ^_^
EliminaDiciamo che ho voluto cambiare aggiungendo uno strascico di emozione che il libro mi ha trasmesso, e analizzando comunque la parte tecnica, non credi sia una bella combinazione? O preferivi prima? ^_^
Anna ha avuto molto coraggio nel raccontare questa storia, e di questo le va dato merito. ^_^