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La promozione online è anche questione di psicologia


La promozione online è anche questione di psicologia 

Se state leggendo questo articolo significa che siete stati attratti dal titolo, oppure dall'immagine, con la speranza che sia la prima opzione, vi svelo un piccolo esperimento da me conseguito di recente.

Vi ricordate il testo di lunedì sulla promozione online e la sua efficacia? 

Tutte le parole che ho utilizzato, componendole in frasi e concetti, avevano un preciso scopo e un significato che andava oltre il semplice leggere e commentare. 

Tutti i commenti avevano la loro logica, che io per prima non ho seguito, e allora perché ho detto per metà il contrario?

Perché il risultato è stato anche migliore di quello che speravo! 

In questo articolo è mio dovere spiegarvi il mio pensiero precedente e anche, per evitare che possiate linciarmi viva a colpi di spada virtuale.

Esisto sui social da sette mesi e non posso lamentarmi, perché so di aver fatto davvero molto, e iniziato il mio percorso scalando il primo gradino di un'immensa scalinata, cosa che, purtroppo, non posso dire di chiunque e lo attesta il fatto che sono arrivata a 160 followers che mi seguono, tra lettori e newsletter.

Vi assicuro che non è una cosa facile, anzi, posso dire che a volte ci ho perso delle nottate sveglia.

Spero che ciò che sto per condividere con voi non vi faccia pensare male, in caso contrario, perché no?

Premetto che per quanto riguarda la psicologia conosco solo le basi e non l'argomento in modo approfondito, quindi evitate di puntualizzare tutto ciò che scriverò, ma sono quasi sicura che non potrete farne a meno, o sbaglio? 

Il marketing online si può imparare anche senza per forza dover spendere soldi su soldi per dei corsi, che magari alla fine non insegnano altro di ciò che già si ha compreso. 

Se volete imparare bisogna studiare, ma che cosa? 

Le persone ed esiste uno studio sociale antropologico che lo conferma. 

Scorrete i post di questo blog e noterete che non sto dicendo cavolate, basta guardare gli articoli commerciali, non quelli dedicati agli autori o le recensioni, e i commenti che ne sono derivati.

Per chi è presente come membro nel gruppo Facebook al blog collegato, può trovare un'ulteriore dimostrazione. 

Come ho fatto? 

Ho notato che a scrivere un testo su cui tutti concordano non è la tattica migliore, perché di comune accordo si crea un'intesa che non ha bisogno di intervento e senza di esso sui social non può esistere il confronto. 

Al contrario se si scrive un testo, magari lasciando in sospeso delle questioni, è molto probabile che le persone si sentano in dovere di commentare e far sapere la loro opinione e non è proprio questo l'obiettivo? 

Inoltre dire ciò che gli altri pensano, ma che non vogliono ammettere, inserendo un messaggio tra le righe, comporta anche discussioni, ma quale modo migliore per ottenere dei risultati? 

La psicologia inversa in questo caso è un fenomeno a doppio senso, bisogna essere in grado di comprendere e di "giocare" di conseguenza.

Alla fine per quale motivo sono nati i social? 

Per divertirsi, per perdere tempo ed è su questo che dovremmo soffermarci a riflettere.

Avete mai provato una simile tattica? 

Ammetto che mi riesce abbastanza bene quando ho la possibilità di scrivere un testo in cui posso esprimere me stessa, mentre nei post faccio ancora fatica. 

Perché? 

Lo scoprirò senz'altro e vi farò sapere! 




Commenti

  1. Giusto quesito mi pongo spesso la stessa domanda, alla quale non trovo una risposta soddisfacente, non ho mai provato questa tecnica tuttavia sembra interessante, ci proverò :)

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    Risposte
    1. Ciao Giulia! ^_^
      Provaci e fammi sapere se funziona, sono curiosa!
      Lunedì ha funzionato, vediamo in futuro! haha

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  2. Ma in sostanza?
    Pubblicità anima del commercio è una storia vecchia di secoli, così come è bufala il fatto che i social siano nati per divertimento.
    Gplus era nato come supporto aziendale, Facebook per sputtanare l'ex di Zuckerberg e spiare la vita sociale dei membri di Harvard.
    Bel post, in ogni caso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, benvenuta! ^_^
      Si, la promozione è un argomento visto e rivisto, eppure ogni volta c'è sempre qualcosa di nuovo da aggiungere.
      Concordo su quanto hai detto, ma le persone come si sono servite dei social? ^_^

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  3. Ciao Sharon 😊 si, direi che ci hai preso anche questa volta, e forse meglio di me, pochi possono comprendere ed essere d'accordo 😂 considerando che io vado sempre controcorrente 😅
    Ci sono pure quelli che non usano i social perché credono di fare un atto non conforme, ma non ci vedo nulla di rivoluzionario a non essere presente sui social... Ritengo sia una scelta come un'altra, nulla di eccezionale 😉
    Anzi, potrebbe essere considerato molto più rivoluzionario essere presenti, e riuscire a districarsi in quelle che io considero gabbie di matti 😂
    Ognuno può vedere la questione come preferisce, e credersi differente. 😊

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sophia!
      Hai detto una cosa davvero interessante, e cioè che il mondo online è una gabbia di matti. haha
      Se ci pensiamo davvero non è poi così sbagliato, ormai i social sono usati a discrezione e a volte anche senza senso. ^_^

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