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Il curatore editoriale

Sopravvivere nel mondo dell'editoria
Settimo capitolo
 Chi trova, giudica e decide il destino del libro:
Il curatore editoriale


Questa figura può essere intensa in due modi, ma in questo caso nella scoperta del talento è la prima spiegazione che lo identifica.

Mentre la seconda spiegazione compete nel campo di chi realizza il libro nel modo in cui il lettore lo acquisterà. 

1 - Lo scopritore di talenti, talent scout, che non solo legge i manoscritti e ne sollecita la pubblicazione presso l'editore, ma cerca anche nuovi autori da lanciare sul mercato.

Mantiene i contatti con gli autori e va alla caccia di nuovi talenti.

Nelle grandi case editrici lo scopritore di talenti è un cacciatore di libri in Paesi diversi dal proprio; vivendo in un Paese straniero, si tiene a stretto contatto con autori ed editori di quel Paese per acquisire libri idonei al catalogo del proprio editore.

ATTENZIONE: 

Non tutti i talent scout scelgono la qualità, ma adescano giovani autori inesperti per aumentare il catalogo della casa editrice per cui lavorano.

Informarsi sulla persona in questione se si viene contattati, fare molte domande, e non lasciarsi abbindolare.

2 - Editor, che mantiene il rapporto con l'autore per conto dell'editore e si assicura che il materiale sia conforme alle aspettative editoriali.

Quindi verifica e corregge i testi, non in termini di refusi, che se ne occupa il correttore di bozze, ma in maniera più profonda e completa.

Le sue mansioni comprendono l'evidenziare aspetti o passi su cui l'autore dovrà intervenire di necessità, perché il libro assuma la forma finale alla pubblicazione.

Nel rispetto degli standard contenutistici e formali tipici della collana nella quale la pubblicazione verrà inserita.

I compiti sono:

- Revisione del testo; 
- Lettura redazionale; 
- Struttura delle parti; 
- Compilazione di indici e titoli; 
- Verifica della correzione delle bozze e delle collane; 
- Confronto con il testo corretto dell'autore; 
- Controllo finale della copia cianografica prima della stampa. 

Vi fornisco un'altra informazione, che ritengo importante. 

Non bisogna confondere l'editor con il revisore del testo, la cui funzione è di migliorare a livello strutturale - trama, costruzione dei personaggi, dialoghi, ecc -

Il suo lavoro, volto dunque all'affinamento della resa stilistica dell'opera, e prende il nome di "normazione editoriale" o "editing". 

Nota autrice  


Quindi è chiaro che un editor non stravolge il testo, almeno non senza il consenso dell'autore, e chi ritiene di non averne bisogno non ha capito nulla del mondo editoriale. 

Questo lo dico perché ho avuto modo di confrontarmi con autori convinti di potersi editare da soli, ma forse non sanno la differenza tra le due funzioni e non si rendono conto che eliminare un refuso non è editare un testo. 

Giusto per essere chiari, a fronte di qualsiasi incomprensione futura. 


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