Passa ai contenuti principali

Analisi del racconto " William Wilson " di Edgar Allan Poe


Analisi del racconto " William Wilson "
di Edgar Allan Poe


A differenza dei racconti precedenti nei quali la cornice spazio - temporale è del tutto indeterminata, in William Wilson vengono ricordati con precisione fisionomie, caratteri, nomi e date; emergono ambienti e situazioni legati all'adolescenza e alla vita di E.A.Poe.

L'autore infatti, nato esattamente quattro anni prima di William Wilson, soggiornò in un collegio inglese a Stocke Newington il cui rettore si chiamava Bransdy, come il preside di William Wilson.
Inoltre le intemperanze commesse dal protagonista ad Eton e ad Oxford corrispondono a quelle che lo scrittore commise realmente alla Virginia University.

Isolato dal mondo, in punto di morte, desideroso di ottenere la comprensione dei suoi simili, convincendoli d'essere stato vittima di avvenimenti ineluttabili e fatali, fuori quindi da qualsiasi controllo razionale, il narratore racconta le vicende di cui è stato protagonista.

Discendente da una razza "eccitabile", ostinato, capriccioso, passionale, William Wilson si trova, già in giovanissima età, padrone assoluto delle sue azioni.
La presenza del doppio nella scuola del dottor Bransdy ridimensiona l'egemonia che William Wilson esercita sui compagni.

Turbato dalla presenza di un sosia, uguale nell'aspetto fisico, nei lineamenti, nel modo di vestire, William Wilson prova per il suo simile, nell'arco del suo soggiorno nel collegio, una gamma di sentimenti che vanno dal mantenimento dei " termini di cortesia" ad un odio vero e proprio.

Lasciato il collegio, William Wilson conduce uns vita dissipata, trasferendosi da Eton ad Oxford e poi, con un allargamento del suo raggio d'azione, in varie località europee ed extraeuropee e sempre il suo doppio si presenta in quelle occasioni nelle quali sta per commettere o ha appena commesso un'impresa criminale.

Infatti è difficile decidere se il doppio che perseguita William Wilson sia un essere vivente con una propria fisionomia e autonomia, o se l'autore ci proponga una parabola in cui il preteso doppio altro non sia che una parte della sua personalità, una sorta di incarnazione della sua coscienza.

Personalmente ho amato molto questo racconto nelle sue molteplici domande senza risposta, danno alla storia quell'aria misteriosa che caratterizza tutte le storie di Edgar Allan Poe.

Voi cosa ne pensate? 

L'avete letto?

Come sempre, la vostra Sharon. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Esempio lettera presentazione. Metodo uno e metodo due.

Esempio lettera di presentazione.  Metodo uno e metodo due.  Nell'articolo della scorsa settimana avevo parlato di come scrivere una lettera di presentazione a un editore e dei due metodi che ho sperimentato negli anni. Un lettore mi ha chiesto di mostrare i due esempi in modo concreto e così, senza tanti giri di parole, ecco a voi la prima metodologia con cui scrivere una lettera di presentazione. Lettera di presentazione.  Metodo uno.  Gentile editore, -Come intestatario sarebbe meglio inserire il nome della persona che leggerà il materiale, ma nel caso non si sappia allora un saluto generico va più che bene.-  Mi chiamo Sharon Vescio, sono nata a Milano e ho ventitré anni. Mi interesso da sempre di letteratura e proprio per questo motivo ho aperto un blog dove poter condividere questa passione. Ho pubblicato articoli su riviste come “Il piacere di scrivere”, "Il mio libro" e collaboro con la rivista letteraria “Jolly Roger Magazine” ...

Analisi -Oceano Mare- di Alessandro Baricco

Analisi  -Oceano Mare- di Alessandro Baricco Vorrei solo fare una piccola premessa, visto che questo romanzo è diviso in tre parti, andrò ad analizzarlo in sequenza ordinata. Giusto per evitare fraintendimenti e confusione futura. Sin dal primo capitolo la lettura mi ha trasmesso un senso di calma infinita. Come se in quel momento non avessi altro posto dove stare, se non con la faccia in mezzo a quelle pagine.  Nel prologo troviamo un personaggio non definito nell'aspetto, ma ben descritto nell'anima, con una donna che non sembra a primo impatto collegata alla scena in se stessa, ma come se venisse direttamente dal di fuori del libro.  Ho trovato lo stile narrativo e stilistico di Baricco molto particolare. Il suo modo di inserire un discorso diretto rimane confuso in punteggiatura, eppure perfettamente comprensibile per la mente.  Inoltre l'inserimento iniziale della bambina trovo che sia molto suggestivo, proprio per la caratt...

Italo Svevo e Luigi Pirandello a confronto

Italo Svevo e Luigi Pirandello a confronto Questo articolo vuole ricordare due grandi scrittori e mettere a confronto lo stile artistico di un'epoca molto differente dalla nostra.  Giusto perché non sono capace di stare zitta!  Partiamo dal principio: Lo sapete che sono nati con sei anni di differenza?  Svevo: 1861 --- > Una interessante riflessione è il fatto che quest'uomo usò lo pseudonimo per lodare la sua doppia provenienza; da padre tedesco e madre Italiana. Inoltre Svevo fu perseguitato dai critici letterari per la difficoltà con cui padroneggiava la nostra lingua. Pur troppo, proprio così scrisse Italo, per i critici, la sua mancanza non gli impedì di far emergere il suo impareggiabile talento.  Qual è il vero nome di Svevo? Chi lo sa? H...Qualcosa...Mi pare.  Pirandello: 1867 --- > Una curiosità, oltre al fatto che la moglie venne chiusa in manicomio, è che un destino tragico toccò anche al figlio Stefano, imprigi...