Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio:
Ottavo capitolo
- Usare le sequenze per scrivere con ordine e logica -
Oggi affronteremo un altro passo importante per questo viaggio, per cui prima di iniziare, è meglio fare un piccolo riepilogo per schiarirci i pensieri.
Il messaggio da comunicare e di conseguenza l'idea è ben chiara nella vostra mente; la fabula e l'intreccio sono entrambi chiariti, l'ambientazione dovrebbe essere pronta, o comunque in fase di lavorazione, e visto che negli argomenti precedenti vi ho parlato delle sequenze e del modo di usarle per creare ordine e logica nel romanzo, oggi affronteremo proprio quest'argomento.
Le sequenze sono la porzione di un racconto e del suo contenuto coerente, non seguono delle regole precise perché la suddivisione è soggettiva, ma si possono riconoscere dal mutamento del tempo, del luogo, dall'entrata e uscita di un personaggio o dal mutamento del contenuto.
Le varietà di sequenze sono:
- Narrative: Quando spiegano lo svolgimento di un'azione o l'evolversi della storia.
- Descrittive: Quando il racconto prende consistenza con le descrizioni di personaggi, oggetti, situazioni ed esse rallentano la narrazione o l'evolversi degli eventi.
- Riflessive: Quando sono riportati pensieri, giudizi o meditazioni dei personaggi, o di un evento e anche queste rallentano la storia.
- Dialogate: Quando nel racconto ci sono parti che riportano i discorsi dei personaggi ed essendo dinamiche portano avanti la storia.
Nelle sequenze esistono anche le micro sequenze e le macro sequenze, ma di questo parleremo un'altro giorno, per ora cercate di prendere confidenza con l'argomento di oggi.
Quindi proviamo ad analizzare ogni sequenza tenendo sempre a mente il messaggio che vogliamo comunicare:
Sequenza narrativa:
Fate in modo che l'idea prenda forma già da questi dettagli, non fatevi ingannare dall'assurda convinzione che basti una frase o un riferimento e il gioco è fatto.
Sequenza descrittiva:
Se ad esempio volete comunicare che l'amore vince su tutto, dovete concentrarvi molto su questo aspetto, sarà poi un binario guida che dovrete seguire fino alla fine del viaggio.
Lasciate che sia il cuore a scrivere quello che meglio crede, lasciate che sia la penna a prendere il controllo sulla vostra mano, tracciate parole di colore nero, l'inchiostro diventa un insieme di parole che daranno forma ai vostri pensieri e di conseguenza a qual è la vostra idea del romanzo, oppure come desiderate che siano i personaggi; prendetevi tutto il tempo necessario, giorni anche, basta che non acceleriate gli eventi in modo forzato e poco naturale.
Sequenza riflessiva:
Come sopra, prendetevi del tempo per pensare realmente a quello che potrebbe collegarsi con il vostro messaggio: non potete voler parlare di amore e poi spiegare che la protagonista è cinica e senza cuore.
Dovete caratterizzare i vostri personaggi in base a quello che desiderate far passare tra le righe, tenetelo sempre a mente.
Sequenza dialogata:
Anche su questo punto, non dovete perdervi in un bicchiere d'acqua, mi spiego: le conversazioni sembrano, almeno all'inizio, un buon modo per interrompere la narrazione e rendere più vivace la storia; da una parte è vero, ma dall'altra se non usate termini realistici e alla mano, potreste ottenere l'effetto contrario.
Un discorso è un'espansione del carattere di un personaggio e pertanto deve seguire lo stesso corso della sua descrizione.
Ma prima di concludere questo argomento, vorrei descrivervi un esempio pratico con cui mettere in pratica questo metodo di scrittura: prima di iniziare a scrivere a casaccio con l'input del momento, fermatevi un attimo, sedetevi, prendete un foglio A4 bianco e una penna.
Disegnate un quadrato per l'intera dimensione dello spazio a vostra disposizione e poi suddividetelo in altrettanti quadratini, almeno otto e all'interno di quest'ultimi scrivete gli avvenimenti più sensazionali e importanti che volete usare nella storia.
Questo metodo si chiama "la suddivisione in sequenze"; poi potete anche utilizzare delle frecce o un cerchio, a vostra discrezione; personalmente mi sono sempre trovata comoda in questo modo.
Poi continuate a tenere presente queste idee e create altri quadrati per inserire le micro sequenze, che sarebbero gli intrecci delle fabula.
Una volta che avete svolto questo lavoro, potete iniziare a concentrarvi singolarmente su ogni frase che avete scritto e poi potrete dire di essere a tre quarti del cammino.
Scrivete, scrivete e scrivete ancora finché non avete messo la parola fine al vostro romanzo.
Quando imparerete a seguire le sequenze per logica, avrete già fatto un quarto del viaggio.
Avete trovato difficoltà in questa lezione?
Se si, chiedete pure, sono tutt'orecchi!
Esercizio:
Come vi siete approcciati a questo metodo di scrittura?
Usate le sequenze, oppure preferite lasciare tutto al caso?
Esercizio:
Come vi siete approcciati a questo metodo di scrittura?
Usate le sequenze, oppure preferite lasciare tutto al caso?
A presto, come sempre la vostra Sharon.
Articolo interessantissimo! Difficilissimo dare il giusto ritmo alla narrazione. Se si tratta di un romanzo poi...
RispondiEliminaIo personalmente mi attengo alle regole della rivista per la quale scrivo da circa 30 anni, Intimità: un terzo descrizione un terzo riflessione un terzo dialogo... Non sempre possibile dosare con precisione e allora mi baso sull'orecchio... GRAZIE al blog e alla sua impareggiabile conduttrice per le sue lezioni di scrittura!
Maria Concetta Distefano
Ciao Maria;
EliminaInnanzitutto grazie per il commento, fa sempre piacere potersi confrontare e sopratutto grazie per l'elogio, lo apprezzo molto.
Anch'io di solito cerco di dosare gli elementi in pari misura, ma alla fine credo che si scelga quello che suona musicale da leggere e che sia scorrevole all'interno della storia stessa.
Grazie ancora e a presto;
Sharon.