Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio:
Diciottesimo capitolo
- Trovare l'equilibrio tra la storia, il mondo immaginario
e i personaggi -
Buon lunedì a tutti.
Quest'oggi vorrei fare una piccola riflessione sull'equilibrio da trovare nel vostro romanzo, il più delle volte si da per scontato il quadro generale dell'insieme di una storia, ma quando scrivete dovete imparare a pensarvi come un'aquila in volo, che vede dall'alto ogni capitolo, ogni passo, ogni svolta fino alla fine.
Prima di tutto vi consiglio di usare idee semplici che non vi creino problemi eccessivi nell'amalgamare il tutto, partite da un'idea come l'esempio che vi avevo fatto, create il suo ambiente e il personaggio principe; potrebbe sembrarvi difficile, ma in realtà non è così, almeno per chi scrive con passione e se invece lo fate per passare il tempo, allora forse questa non è la professione giusta per voi.
Non voglio certo demoralizzare nessuno, ma c'è una bella differenza tra lo scrivere un diario segreto e lo scrivere un romanzo; sono due estremità che non combaciano tra loro.
Fin da bambina ho sempre tenuto un quaderno a portata di mano, appuntavo qualsiasi cosa mi succedesse nella giornata, quando ancora non avevo idea di quello che avrei potuto creare con delle semplici parole, ma la passione c'era e non potevo farne a meno, stavo male se per caso finivo il foglio e girando pagina trovavo la copertina finale.
Con il passare degli anni, quando per la prima volta ho provato a cimentarmi in un racconto, mi sono sentita dire che gli errori erano molti e che era strano considerata la mia abitudine di annottarmi continuamente pensieri personali.
A oggi posso dirvi che ho capito che l'una non c'entra con l'altra, quando si scrive aneddoti li si butta a caso sulla carta, non c'è un filo logico e nemmeno si sta a pensare di aggiungere virgole o punti negli spazi adeguati, lo si fa e basta, ma quando invece ci si siede per la prima volta davanti a un pezzo di carta, oppure davanti allo schermo del computer e si inizia a scrivere a penna, o a battere i tasti della tastiera, avendo già in mente l'inizio, oppure usando il metodo input, lo si fa con l'intenzione di creare una storia e c'è un ordine, capite la differenza?
Il tempo porta tutte le risposte di cui si ha bisogno, una frase che non avevo mai capito appieno e che ora mi ritrovo a fissare con riverenza, ma anche l'esperienza è molto importante, dovete scrivere, scrivere e riscrivere per capire davvero ciò che fa al caso vostro, in quello che siete portati, dove avete delle carenze, oppure dove dare il meglio di voi.
Per tornare in tema iniziate dalle cose semplici, datevi un ritmo e non fatevi demoralizzare da chi dice che state solo perdendo tempo, perché non hanno capito niente di come vivere la vita, sognare non significa vivere con la testa tra le nuvole, ma significa avere un obbiettivo per cui vivere.
Abbiate fiducia in voi stessi e non permettete a nessuno di portavi via il vostro sogno, ci saranno rinunce e sacrifici da fare, ma ascoltate il cuore e vedrete che troverete dentro di voi la forza per affrontate il cammino.
Quest'oggi mi sento particolarmente sentimentale, forse perché ho da poco finito il mio secondo romanzo, o forse perché in realtà non avevo idea di che argomento trattare e sto inventando a caso parole su parole, tanto per scrivere qualcosa.
Esercizio:
Esercizio:
Voi come trovate il tanto famoso equilibrio della vostra storia?
Quanta importanza ha per voi nella stesura del romanzo?
Se avete qualche consiglio che vi aiuta a trovare l'equilibrio iniziale, sono tutt'orecchi.
A presto, come sempre la vostra Sharon.
come sempre sei molto acuta, Sharon. L'equilibrio di un romanzo non è mai facile da raggiungere, soprattutto quando hai fra le mani diversi personaggi: parrebbe che io non riesca proprio a lavorare se non ne ho fra le mani almeno tre o quattro. In genere scelgo l'alternanza, seguendo una logica temporale, facendo muovere l'uno o l'altro secondo uno schema che non faccia annoiare il lettore, cercando di tralasciare qualcosa e di recuperarlo al momento debito e ricollegarlo al resto. Perché l'equilibrio deve considerare anche che il lettore dev'essere sorpreso.
RispondiEliminaResta da dire che, anche se di romanzi ne hai scritto parecchi, si ha sempre bisogno di un lettore che "veda", perché non è facile staccarsi dalla storia e vederla in modo obiettivo, ecco l'importanza di un editor.
Per equilibrio, comunque, credo si debba intendere anche quello fra azione e descrizione, dialoghi, monologhi e quant'altro: senza eccedere nell'uno o nell'altro sennò il lettore si spara.
Insomma, fare lo scrittore non è esattamente "facile". :-)
Ciao Lidia 😊
EliminaGrazie per il contributo e sono d'accordo con te, essere una scrittrice non é affatto semplice, ma anzi, ci vuole un continuo accorgimento di dettagli che altrimenti non rendono giustizia alla storia.
L'equilibrio deve riguardare non solo l'ambientazione e i personaggi, ma anche molti altri fattori, hai proprio ragione e a volte non é facile far coincidere tutto quanto, sopratutto quando si é coinvolti.
Grazie del complimento, sempre gentile. 😊
Alla prossima.
Sharon.