Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio:
Ventunesimo capitolo
- Scrivere con il monologo interiore -
Quando si scrive usando la tecnica del monologo interiore non bisogna confondersi con il flusso di coscienza, perché entrambi trasmetto pensieri intimi del protagonista, ma diversamente da quest'ultimo deve avere un filo logico da seguire.
Un flusso non si controlla, sono pensieri buttati a casaccio su un foglio, tipo quando si fa il brainstorming, ma un monologo invece segue uno schema preciso.
Attraverso questo stile di scrittura si può identificare la caratterizzazione di un personaggio, poiché lo scrittore si può dilungare su temi specifici e lasciare che emerga l'Io narrante della storia.
Vi faccio un piccolo esempio di un monologo interiore di un racconto non ancora usato per un concorso letterario:
"La mia storia non è niente di speciale, soprattutto in confronto alla vita travagliata di Van Gogh, o all'illustre romantico William Shakespeare e nemmeno paragonata al viaggio ai confini dell'immaginabile di Alice nel paese della meraviglie, ma appartiene alla parte più nascosta di me stessa, quella che mi permette ancora di credere e di sognare, la bambina che non è mai cresciuta completamente e pertanto rimane unica e insostituibile."
Mi sono ritrovata a scrivere questa storia pensandomi da anziana a dover raccontare il viaggio che ho deciso di intraprendere e quindi ho inserito parecchi monologhi interiori per far emergere la personalità della protagonista.
Non è affatto facile dividere la storia narrata da un flusso e un monologo, bisogna stare molto attenti ai particolari.
Ad esempio, vi inserisco un pezzo raccontato:
"I suoi occhi erano svegli per l'età che dimostrava, mi aveva guardata intensamente, prima di chiedermi perché tenessi un diario logoro sotto al braccio.
Le avevo sorriso spontaneamente, rispondendole che quell'ammasso di carta era il mio tesoro più grande, un insieme di esperienze che avevo trascritto per non dimenticare e che, se avesse imparato a farlo anche lei, non avrebbe più avuto paura di affrontare la sua mente."
Riuscite a capire la differenza?
Voi quale stile preferite adottare?
Il monologo interiore o il flusso di coscienza?
Esercizio:
Avete mai scritto con questo stile?
Come vi siete trovati?
Riuscire a dividere il monologo del personaggio, dalla voce narrante?
A presto, come sempre la vostra Sharon.
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