Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio:
Dodicesimo capitolo
- Come costruire i personaggi all'interno della storia e la modalità in cui fargli trasmettere il messaggio -
Buon lunedì a tutti e scusate per il ritardo, ma non mi andava la connessione internet.
Dunque iniziamo subito l'argomento di oggi e direi che di "pause" ne abbiamo fatte abbastanza.
È il momento di parlare del modo in cui costruire i personaggi all'interno della storia; non prendete alla leggera questo argomento, perché è di vitale importanza inserirli all'interno del messaggio che volete comunicare.
Dunque iniziamo subito l'argomento di oggi e direi che di "pause" ne abbiamo fatte abbastanza.
È il momento di parlare del modo in cui costruire i personaggi all'interno della storia; non prendete alla leggera questo argomento, perché è di vitale importanza inserirli all'interno del messaggio che volete comunicare.
Nelle prime lezioni vi avevo accennato al dover rimanere fedeli all'idea: non è facile, sbagliare è umano e pertanto armiamoci di pazienza e costanza.
Trovate un posto tranquillo, a quest'ora dovreste aver trovato del tempo per questo viaggio e pensate ai personaggi principali che volete creare.
Dategli un volto, un nome, un'età, una forma fisica, delle abitudini, una condizione economica, una posizione religiosa, delle preferenze culinarie, ecc ...
Prendete un foglio e una biro, annotate per iniziare le caratteristiche fisiche:
- Forma del viso: ovale, rotondo, a punta, squadrato, appuntito.
- Colore della carnagione: olivastra, scura, chiara, bianca come una tovaglia.
- Forma degli occhi e il loro colore: piccoli e sottili, grandi e rotondi, castani ambrati, marrone cioccolato, verdi smeraldo, azzurri oceano, blu notte, neri carbone.
- La lunghezza dei capelli e il colore: corti, lunghi, sopra le spalle, a caschetto e poi il colore castano chiaro, castano scuro, biondo cenere, biondo rame, biondo luce, bianchi, mogano, magenta, neri.
- Le labbra, non sottovalutate mai questo particolare: a forma di cuore, allungate, carnose, sottili, il labbro inferiore leggermente all'infuori rispetto al superiore.
- Forma fisica: slanciata, tarchiata, bassa, alta, magra, grassa, rotondetta, ben proporzionata, curve al posto giusto, sedere piatto, sedere all'infuori, seno prosperoso, seno piccolo.
Rendete reale la persona che state pensando, potete ovviamente prendere spunto da conoscenti, ma non fate l'errore di creare a immagine e somiglianza, potrebbe depistarvi, siete alle prime armi e quindi volate basso.
Prendetevi tutto il giorno per lavorare ai personaggi, l'importante è creare quelli principali; ovviamente i protagonisti secondari andrebbero trattati allo stesso modo, potete anche scegliere di non condividere tutti i dettagli su di loro con il lettore, ma voi dovete aver ben presente di chi state parlando.
Non perdetevi d'animo, il viaggio è arrivato ai piedi di una montagna, la scalata è alta e sicuramente scivolosa, ma la vista sarà spettacolare.
Continuate imperterriti per la vostra strada, non guardatevi indietro e non pensate alla fine, concentratevi solo sul momento corrente.
Voi siete chi avete deciso di essere, in questo luogo, in questo momento, siamo qui adesso, insieme per imparare a migliorarci.
Per il nome potete spaziare come meglio preferite, ovviamente tenete a mente che se avete ambientato il racconto nei paesi arabi, sicuramente la protagonista non si chiamerà Anastasia.
Nel mio secondo romanzo ho usato i nomi per creare una storia, e
anche se sembra un compito facile scegliere un nome, non lo è
affatto.
Magari un giorno vi racconterò di cosa parla, ma per adesso non è di me che stiamo parlando.
Dobbiamo riuscire a fare in modo di avere un romanzo concluso per la fine del viaggio.
Per l'età fate come volete, c'è ben poco da dire, però scrivetelo da qualche parte, altrimenti nel primo capitolo potrebbe capitarvi di menzionare che ha vent'anni e nel ventesimo che ne ha venticinque.
Non confondetevi con tutti questi dettagli, ed è il motivo per cui la volta precedente vi consigliavo di prendere appunti, sempre e spesso.
Per la forma fisica invece, dovrebbe essere conforme al viso: normalmente in natura nasciamo proporzionati, e per la creazione di un personaggio deve essere allo stesso modo.
Se imparate a pensare alle vostre storie in modo reale e quotidiano, diventano più solide e credibili.
Le abitudini vanno pensate e ripensate, per esempio ce ne sono moltissime.
Toccarsi la punta del naso, strofinarsi le mani sulle cosce, arricciarsi una ciocca di capelli, storcere il naso, allungare le gambe, sedersi scomposti, stare con la schiena curva, stare con la schiena dritta, torcersi le mani, mangiarsi le unghie, strabuzzare gli occhi ecc ...
Questo particolare che, nel bene o nel male, tutti abbiamo, ha la funzione di mostrare attraverso i gesti il carattere del protagonista, mi spiego meglio: se la ragazza del racconto è timida, sicuramente potrebbe avere l'abitudine di abbassare lo sguardo quando si sente al centro dell'attenzione; se invece ha un carattere forte, potrebbe sbuffare ogni qual volta non è d'accordo con l'opinione altrui, insomma siate coerenti.
Si può far capire molto meglio al lettore di chi stiamo parlando e in maniera molto più profonda.
Vi faccio un piccolo elenco per aiutarvi con diversi esempi di carattere:
- Gioioso;
- Propenso alla felicità;
- Indirizzato verso l'auto - distruzione o la depressione;
- Giocoso;
- Spensierato;
- Noioso;
- Brusco;
- Altezzoso;
- Sincero;
- Sicuro di sè.
E potrei continuare ancora per molto, ma per non annoiarvi, vi inserisco subito un comportamento abitudinario o un'espressione che corrisponde in ordine ai caratteri sopra elencati:
- Il suo sorriso irradiava beatitudine e non smetteva di gesticolare con le mani, come se stesse scacciando delle mosche invisibili.
- L'angolo della bocca si sollevò andando a gonfiarle lo zigomo proprio sotto l'occhio; con un sorriso del genere non si poteva distogliere lo sguardo e la sua abitudine di sistemarsi la ciocca ribelle di capelli dietro l'orecchio sembrava ancor di più incantare.
- In mezzo agli occhi gli si era formata una strana ruga, segno che non era abituato a ridere spesso, se ne stava dritto in piedi come se un palo fosse attaccato alla sua schiena.
- Le lunghe ciglia sembravano toccarle la pelle della fronte, creando un arco che faceva tenerezza, e saltellava sul posto come se non riuscisse a stare ferma.
- Guardava lontano, verso un punto indecifrabile; la pelle del viso era talmente rilassata, da creare di profilo una strana immagine, e con le mani in grembo, sedeva senza una posa adeguata.
- Lo sbuffo sembrò provenire da un lamento animale, le sue labbra erano piene di rughette alquanto bruttine da vedere, e giocherellava con l'estremità dell'orecchio senza fermarsi.
- Sbatté la mano sul tavolo facendo rotolare a terra molte matite, sembravano voler scappare dallo sguardo senza espressione alcuna.
- Con la schiena dritta, non toccava nemmeno lo schienale della sedia, e a testa alta, sembrava guardare il cielo, invece della persona che le stava davanti.
- Mi sussurrò all'orecchio una verità che non avrei voluto sapere, e potei intravedere una lenta lacrima scorrergli sulla guancia, come un pentimento alla sua migliore qualità.
- Camminava a passo spedito, incurante delle persone che si erano voltate a guardalo, scrollava le spalle ad ogni colpo di gambe, come a voler cancellare il mondo tranne lui.
Questi sono dei piccoli esempi; vorrei aiutarvi a creare il personaggio principale della vostra storia, ma l'ideale sarebbe che per ogni persona non reale, vi dedichiate del tempo a fare una scheda dettagliata di ognuno, così avrete la sicurezza di non scrivere nel capitolo uno che "Tizio ha gli occhi blu" e nel capitolo sette che "Tizio ha gli occhi marroni."
Sono dei semplici accorgimenti che personalmente mi hanno aiutata molto ad avere un quadro più generale delle molte storie in cui mi sono cimentata.
Per quanto riguarda la condizione economica, la posizione religiosa e la preferenza culinaria, è a vostra discrezione, non siete obbligati a inserire simili dettagli, ma fossi in voi, li appunterei nella scheda del personaggio, giusto per avere un quadro completo dell'insieme.
Questi sono alcuni esempi su come potete sbizzarrirvi con una descrizione fisica, ma anche quella caratteriale ed emotiva è molto importante, forse anche più della prima.
Attraverso un movimento continuo di abitudini, oppure mediante un'espressione di sconfinata rassegnazione, si può far capire molto meglio al lettore di chi stiamo parlando, e in maniera molto più profonda.
A tal proposito, domani parleremo delle schede da creare per ogni personaggio.
Avete qualche domanda?
Esercizio:
Esercizio:
Come caratterizzate i vostri personaggi?
I personaggi li usate come tramite per il messaggio da comunicare?
Oppure sono due cose completamente distinte?
I personaggi li usate come tramite per il messaggio da comunicare?
Oppure sono due cose completamente distinte?
A presto, come sempre la vostra Sharon.
Sono Gerald.
RispondiEliminaVolendo partecipare all'odierno invito di presentare un personaggio ho voluto fare una scelta controcorrente, proponendo non uno dei protagonisti principali, ma quello che più mi sono divertito a creare. Si tratta di un personaggio secondario, almeno per adesso, destinato a diventare centrale nel sequel de Il Richiamo della Tenebra. Si chiama Sheeva ed è uno Spirito Selvaggio dall'indole sanguinaria che ha vissuto per millenni un'esistenza di reietta, disprezzata e perseguitata per la sua estrema pericolosità. Al fine di sopravvivere, Sheeva ha sviluppato doti particolari, che la rendono un combattente micidiale, ed ha fatto uso di un'intelligenza e astuzia sopraffine.
Ma bando alle ciance, è era di lasciare la parola, anche se son un po’ di timore a Sheeva stessa. Lo faccio tenendomi a una certa distanza da lei perché dietro quel volto meraviglioso e l’aria innocente si nascondono oscure minacce e non vorrei correre il rischio di assaggiare uno dei suoi baci mortali.
Sono Sheeva
RispondiElimina"Tranquillo Riccardo Bettazzi /alias Gerald Tarrant), non ho intenzione di sedurti e mangiarti, almeno per ora. Ho stretto un accordo, lo sai. Tu scrivi la storia, e la fai conoscere e io ti concedo di vivere. Adesso fatti da parte e lasciami parlare.
Cari lettori, sono una Demone Guerriero e mi chiamo Sheeva. Nell’Oltremondo sono oggi conosciuta con l’Appellativo L’Assassina, ma c’è stato un tempo in cui mi chiamavano la Mantide … e a dire il vero molti mi chiamano ancora così.
Quando assumo un’identità umana ho un volto dai lineamenti delicati che si coniugano con il corpo snello e ben modellato, piccoli seni, capelli neri come la notte più cupa, occhi verde mare e un’aria adolescenziale. Puntualmente faccio strage di cuori, ma non nel senso che credete voi. Si, gli uomini si affollano intorno a me, attratti dal fascino, e io sorrido della loro ingenuità e pregusto il dolce profumo della loro carne. Mi lascio corteggiare, qualche volta accetto anche di essere sedotta … poi inizia il divertimento; divoro la vittima di turno e ne mangio il cuore ancora caldo. Mi piace immensamente sedurre i maschi umani e poi divorarli. Mi avevano dato l’appellativo di Mantide … e potete immaginare il perché.
Per questi motivi ogni singolo attimo della mia esistenza è sempre stato una lotta per sopravvivere perché sono considerata un abominio da tutti i Demoni, “qualcosa” che non merita assolutamente di esistere. In effetti, la mia anima originaria è entrata nell’Oltremondo senza essere legata ad un Patto. Una colpa gravissima agli occhi dei vecchi barbagianni che siedono sugli scranni del Consiglio.
Ma tutto ha una giustificazione, anche la mia esistenza e il mio comportamento. Durante la mia esistenza terrena, quando ero un essere umano come voi che state leggendo, ho vissuto un’esistenza breve, conclusasi in modo spaventoso. Ero la figlia di una coppia di contadini che viveva in un piccolo villaggio sulle rive dell’Eufrate nel VII secolo a.C. Avevo solo dodici anni quando e una banda di soldati assiri in cerca di bottino attaccò il villaggio e ne trucidò gli abitanti maschi adulti e le donne anziane. Quelle giovani vennero catturate e destinate ai bordelli di Ninive, i bambini vennero uccisi senza pietà. Io fui brutalmente stuprata e lasciata morente in un lago di sangue. A trovarmi in fin di vita fu il Signore della Morte, che raccolse la mia anima e la consegnò alla Tenebra, commettendo di fatto un sacrilegio, ma permettendomi di evolvermi nell’Oltremondo. Con il passare delle ere, il mio percorso evolutivo si è ampliato e mi ha permesso di raggiungere vette impensabili, ma non dimentico mai la mia esistenza terrena e la tragica morte. Oggi possiedo un formidabile Controllo e riesco a stare accanto ad un maschio umano senza provare l’insopprimibile desiderio di mangiarlo
Per mia fortuna c’è stato (e c’è) chi mi ha liberato dalla schiavitù degli istinti primitivi e mi ha trasformata in una creatura che riesce a convivere con i suoi simili. Si, perché sono l’amante del Signore, nonché la sua discepola.
Ma quando mi aggiro sulla Terra, e vedo e ascolto ciò che accade intorno a me c’è ancora qualcosa che rischia di liberare la Mantide che ho imprigionato negli abissi del mio animo; sono gli episodi in cui i maschi umani si comportano in maniera indegna nei confronti delle donne. In quei casi rivedo me stessa quando ero una bambina umana e riaffiora un desiderio di sangue che faccio fatica a controllare.
Dunque, fate i bravi bei maschioni. Altrimenti potreste ricevere una mia visita … "
Ciao Gerald;
EliminaBellissima presentazione! Questo personaggio mi piace molto nelle sue molte sfumature, ritengo che le conseguenze del suo carattere siano spiegate in modo limpido e trovo inoltre il suo rapporto con l'oscuro signore reale e complesso allo stesso modo.
C'è intesa tra loro e un amore che trascende il semplice significato della parola stessa e rimanere così un alone di mistero che li avvolge entrambi.
Sei veramente bravo e ti faccio i più sentiti complimenti per aver creato dei simili personaggi!