Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio:
Ventiduesimo capitolo
- Come suscitare un'emozione con un romanzo -
L'argomento di oggi non è propriamente una lezione da seguire, vorrei lasciarvi un po' di spazio per lavorare sugli argomenti passati e pertanto possiamo permetterci di dilungarci un attimo e di trattare un pensiero semplice e riflessivo.
Credo che la domanda di come suscitare l'emozione con il proprio romanzo dovrebbe essere l'obiettivo principale di ogni scrittore, chiedersi il perché la propria storia dovrebbe essere diversa e memorabile.
Non è di certo una domanda semplice e purtroppo sono davvero pochi gli scrittori che riescono in una tale impresa.
L'idea, il modo di descrivere un personaggio e le sue emozioni, non è per niente facile, ma poi alla fine cosa resta davvero di cento pagine scritte?
L'emozione: questo dovrebbe essere il centro di tutto il racconto.
Vorrei farvi un esempio, forse stupido, ma quando ero bambina, mi sono innamorata di Geronimo Stilton, con le sue imprese riusciva a farmi sentire un'eroina e molti dei romanzi trattavano argomenti quotidiani.
Ricordo un racconto che era incentrato sulla paura di andare dal dentista, ebbene, grazie a Geronimo sono riuscita a superare quel blocco.
Capisco che come termine di paragone non ha niente a che vedere con la "Divina commedia", eppure ogni libro, nel suo piccolo, lascia un'impronta, quale che essa sia.
Però c'è una domanda che mi sta assillando da tutto il giorno, per caso mi sono ritrovata ad ascoltare di nuovo la canzone dei Depeche Mode - Enjoy The Silence e davvero ogni volta mi viene la pelle d'oca e mi sono chiesta:
Come suscitare in tale misura un'emozione diretta e trasparente come fa una canzone?
Ci sto ancora lavorando, i miei due romanzi pronti trattano principalmente Fantasy ed è difficile trasmettere un messaggio potente e indelebile quando si tratta di fantasia, ma poi mi sono dovuta ricredere, so benissimo qual è per me la risposta adeguata.
La passione è stata l'inizio di tutto e quando ho capito di voler spiegare le sottile linea che separa la fantasia dalla realtà, non ho mai smesso di provarci.
Ognuno di noi ha dentro di sé un'impronta, dobbiamo solo capire come tirarla fuori.
Riflettere aiuta a migliorarsi, o almeno ci provo, quindi continuate a pensare al perché voi dovreste essere diversi.
Perché dovreste emergere dalla massa, che cosa avete voi da dire?
In teoria a quest'ora dovreste averlo già capito e sono curiosa di sentire cosa avete da dirmi a tal proposito.
Esercizio:
Quanta importanza ha per voi suscitare un'emozione?
Quando scrivete, lo fare con l'intenzione di lasciare l'impronta?
In quale modo lo fate?
Come adeguate il messaggio da comunicare e l'emozione?
Quale differenza trovate tra le due?
A presto, come sempre la vostra Sharon.
Sono Gerald
RispondiEliminaL'emozione può essere suscitata in molti modi. Attraverso la trama e il suo intreccio, il linguaggio, i personaggi. ricordo, per esempio, l'emozione che provai la prima volta che lessi Siddharta di Herman Hesse, un romanzo scritto con un linguaggio e uno stile unici. E che dire di Gerald Tarranti, il personaggio creato da Celia Friedeman, di cui mi sono innamorato subito? Nella sua vicenda letteraria, densa di colpi di scena e profonde riflessioni sul senso dell'esistenza, ho trovato molta ispirazione.
E poi a volte, più in generale, basta una frase, una scena per suscitare nel lettore un'emozione particolare...
Ciao Gerald, è bello sentirti.
EliminaL'emozione si può suscitare in molti modi è vero, però bisogna anche essere in grado, attraverso la scrittura, di trasmetterla.
Conosco i romanzi che hai citato, ma non li ho letti, magari un giorno lo farò.
Anche se credo che sulla mia lapide scriveranno:
" Qui giace colei che doveva leggere una pila di libri, ma non ha fatto in tempo. "
A parte gli scherzi, è vero che basta anche poco, eppure se quel minimo non ha un motivo ben particolare, non mi lascia niente di decisivo, forse sarà una cosa personale.
Ci sentiamo alla prossima.
Sharon