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Il discorso diretto e indiretto


Il discorso diretto e indiretto


Il discordo diretto non è affatto facile da costruire, a differenza di quello indiretto.
Personalmente è un cruccio che mi perseguita.

Come il resto della storia deve avere un filo logico e conduttore che unisce un discorso tra uno e l'altro, ma come scriverlo in modo adeguato?

Bisogna tener presente che quando parliamo normalmente non ci soffermiamo su termini complicati e per tanto sarebbe meglio usare questo presupposto per far funzionare il discorso diretto, eppure più provo a migliorarmi e più cado in banali errori.

Vorrei trasmettere semplicità e spiegare i fatti con le parole dirette, ma al contrario, mi sono resa conto di usare un linguaggio infantile e non riesco nemmeno a capirne il perché.

Comunque torniamo al discorso principale, personalmente quando leggo un libro, preferisco la presenza di entrambi in maniera quasi uguale.

Diciamo che una storia va raccontata, ma attraverso i dialoghi mostriamo le personalità dei personaggi, quindi hanno un'importanza pari alla trama del racconto.
A volte si cade nel banale errore del racconto per filo e per segno ogni carattere dei protagonista, ma sarebbe preferibile mostrarlo attraverso il discorso diretto, oppure tramite espressione facciali o movenze abitudinari.

Non è facile far coincidere entrambi in pari misura, ma affinché il romanzo abbia un filo logico, dobbiamo riuscirci.
Come vi avevo già accennato, scrivere non è un gioco, ma un lavoro a cui serve molta dedizione e precisione.

Vi faccio un piccolo esempio di come una conversazione che in teoria dovrebbe accelerare il racconto, possa se scritto male, invece rallentare la storia.

Inserisco un pezzo del mio primo racconto:

Chiamo la mia migliore amica Fra per informarle della stupenda notizia, al secondo squillo risponde.
- Amo, ciao, come stai? - mi chiede subito.
- Alla grande, non puoi capire. Ti ricordi quella signora di nome Patrizia che ho incontrato in negozio? - lo dico tutto d’un fiato poiché ancora non ci credo neanche io.
- Si, mi ricordo, quindi?
- Quindi avevo ragione! Ci ho creduto da subito e ho fatto bene, visto che mi ha appena scritto una e-mail con cui mi informa che tra poco ci sarà un concorso letterario. E indovina?

Ad oggi sono convinta che inserire questo discorso sia stato inutile e banale, avrei potuto raccontare l'evento tramite il discorso indiretto, la storia ne avrebbe giovato.

Voi cosa ne pensate del discorso diretto e indiretto? 

Come li usate in un romanzo?

A presto, come sempre la vostra Sharon.

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